Il volume Badlands. Springsteen e l’America: il lavoro e i sogni di Alessandro Portelli, apparso per la prima volta nel 2015 e giunto alla seconda edizione riveduta e ampliata, è un modello di approccio all’opera cantautorale e non alla biografia, sempre pronta a trasformarsi in agiografia come accade in tanta pubblicistica dedicata alla
popular music. Portelli si concentra sulla dimensione narrativa e tematica delle canzoni di Springsteen, con alcune interessanti incursioni nella dimensione performativa, generate da osservazioni dirette. La questione musicologica resta inevasa, ma la scelta di campo dell’autore è ben definita: l’idea è quella di condurre il lettore in un’esplorazione sincronica dei versi, accostati per analogie tematiche e svincolati sia da periodizzazioni
sia dai supporti.