Il presente contributo dimostra come alcuni elementi peculiari della filosofia naturale di Alberto Magno legati alla trattazione sulle sostanze minerali, alla funzione dei luoghi e alla generazione dei corpi misti siano accolti da Dante con una certa fedeltà e organicità nella stesura del Convivio. L’obiettivo della ricerca è dunque il chiarimento del rapporto tra alcuni testi filosofici di Alberto – in particolare il De animalibus, il De vegetabilibus, il De mineralibus e il De natura loci – e il prosimetro dantesco. Così, alla luce di una analisi dei temi specifici e del lessico utilizzato da Dante, appare evidente come la dottrina sulla generazione degli animali esposta dal poeta fiorentino nel Convivio sia modellata sulla terminologia propria del De animalibus del domenicano; allo stesso modo il processo di generazione dei minerali, descritto dal maestro di Colonia come quella complessa azione di più forze cooperanti tra loro – quali i cieli e i luoghi naturali – trova una sua precisa risonanza nel Convivio; inoltre, Dante pare condividere la teoria albertina sul ruolo del luogo come intermediario nei processi generativi e come condizione essenziale per la sussistenza delle sostanze.