I primi rapporti fra Ubii e Romani risalgono all’epoca delle guerre in Gallia di Cesare. Le fonti (Caes. b.G. 4.16.5 ss.; 6.9.6-8 ) testimoniano una prima presa di contatto, nel 55 a.C., sfociata in una deditio in fidem che avrebbe esplicato ancora effetti nel 53 a.C. (in occasione del secondo attraversamento del Reno da parte delle truppe cesariane). Dalla effettuazione della deditio nel 55 a.C. sarebbe scaturita un’amicitia internazionale di lungo periodo, rinnovata al tempo delle manovre di Agrippa nella regione, intorno al 20/19 a.C. A seguito di nuovi accordi intercorsi con Agrippa, agli Ubii sarebbe stato consentito di attraversare il Reno per insediarsi in una zona prima occupata dagli Eburoni. Da quel momento in poi l’oppidum Ubiorum avrebbe conosciuto una fioritura ininterrotta, sia per l’importanza religiosa dell’ara ivi ubicata che per la presenza in loco di due legioni romane. Sarà infine grazie alle ambizioni di potentia di Agrippina minore, nata fra gli Ubii, che nell’oppidum Ubiorum verrà dedotta una colonia Romana (Tac. Ann. 12.27), con la conseguente ‘promozione sociale’ delle élites ubie, progressivamente romanizzate.
Alle origini della Colonia Agrippina: notazioni sul rapporto fra gli Ubii e il populus Romanus
LAMBERTI, Francesca
2006-01-01
Abstract
I primi rapporti fra Ubii e Romani risalgono all’epoca delle guerre in Gallia di Cesare. Le fonti (Caes. b.G. 4.16.5 ss.; 6.9.6-8 ) testimoniano una prima presa di contatto, nel 55 a.C., sfociata in una deditio in fidem che avrebbe esplicato ancora effetti nel 53 a.C. (in occasione del secondo attraversamento del Reno da parte delle truppe cesariane). Dalla effettuazione della deditio nel 55 a.C. sarebbe scaturita un’amicitia internazionale di lungo periodo, rinnovata al tempo delle manovre di Agrippa nella regione, intorno al 20/19 a.C. A seguito di nuovi accordi intercorsi con Agrippa, agli Ubii sarebbe stato consentito di attraversare il Reno per insediarsi in una zona prima occupata dagli Eburoni. Da quel momento in poi l’oppidum Ubiorum avrebbe conosciuto una fioritura ininterrotta, sia per l’importanza religiosa dell’ara ivi ubicata che per la presenza in loco di due legioni romane. Sarà infine grazie alle ambizioni di potentia di Agrippina minore, nata fra gli Ubii, che nell’oppidum Ubiorum verrà dedotta una colonia Romana (Tac. Ann. 12.27), con la conseguente ‘promozione sociale’ delle élites ubie, progressivamente romanizzate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.