Il contributo indaga il significato e l'evoluzione storica della regola, enunciata nel I sec. a.C. da Quinto Mucio Scevola, per cui, laddove fosse incerta la provenienza di determinati beni posseduti da una donna, doveva presumersi che essi le derivassero dal coniuge (defunto). La regola, escogitata per ovviare ad alcuni problemi di successione ereditaria, venne successivamente decontestualizzata, per trovare applicazione, nel medioevo e nelle codificazioni otto-novecentesche, nel quadro della regolamentazione dei diritti dei creditori verso la massa fallimentare del coniuge fallito.
Suggestioni in tema di "praesumptio Muciana"
LAMBERTI, Francesca
2005-01-01
Abstract
Il contributo indaga il significato e l'evoluzione storica della regola, enunciata nel I sec. a.C. da Quinto Mucio Scevola, per cui, laddove fosse incerta la provenienza di determinati beni posseduti da una donna, doveva presumersi che essi le derivassero dal coniuge (defunto). La regola, escogitata per ovviare ad alcuni problemi di successione ereditaria, venne successivamente decontestualizzata, per trovare applicazione, nel medioevo e nelle codificazioni otto-novecentesche, nel quadro della regolamentazione dei diritti dei creditori verso la massa fallimentare del coniuge fallito.File in questo prodotto:
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