Il saggio ricostruisce le peculiari caratteristiche statutarie della poesia d’improvvisazione ottocentesca, sviluppata su canali paralleli con la coeva produzione ufficiale di impianto meditato, seppure collocata in una sfera di ‘minore’ impegno letterario. Tra le esperienze più vitali dell’epoca si riporta l’emblematico esempio dell’improvvisatrice teramana Giannina Milli (1825-1888), risultata capace di dignificare quell’efficace fenomeno poetico estemporaneo, che da mondano e spettacolarizzato rituale settecentesco diviene nell’Ottocento strumento di propaganda patriottico-risorgimentale, aprendosi delle istanze politico-civili del tempo.
Il canone della poesia ottocentesca e la poesia estemporanea
SCARDICCHIO, Andrea
2002-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce le peculiari caratteristiche statutarie della poesia d’improvvisazione ottocentesca, sviluppata su canali paralleli con la coeva produzione ufficiale di impianto meditato, seppure collocata in una sfera di ‘minore’ impegno letterario. Tra le esperienze più vitali dell’epoca si riporta l’emblematico esempio dell’improvvisatrice teramana Giannina Milli (1825-1888), risultata capace di dignificare quell’efficace fenomeno poetico estemporaneo, che da mondano e spettacolarizzato rituale settecentesco diviene nell’Ottocento strumento di propaganda patriottico-risorgimentale, aprendosi delle istanze politico-civili del tempo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.