Famiglia, proprietà e coscienza religiosa nel Mezzogiorno d'Italia (secoli XVI-XIX)

Le tematiche affrontate in questo volume testimoniano la maturazione di un lungo itinerario di ricerca, che, a partire dal 1981, è approdato ad una serie d’importanti risultati, fra i quali tre monografie e due raccolte di saggi, oltre a numerosi interventi apparsi in atti di convegni, opere miscellanee e in prestigiose riviste. I contributi qui pubblicati sono stati, ad eccezione del primo, sollecitati da incontri congressuali e costituiscono, allo stato attuale della ricerca, una novità nel panorama della storiografia testamentaria italiana ed europea. L’utilizzazione di una cospicua mole di atti testamentari, prodotti dal notariato meridionale nel corso dei secoli XVI-XIX, integrati da fonti di varia natura e provenienza (stati delle anime, platee, registri parrocchiali, catasti), ha consentito all’autore di superare i limiti delle testimonianze d’élite, ricomponendo, all’interno dei gruppi di persone viventi sotto lo stesso tetto (mariti-mogli, genitori-figli, fratelli-sorelle, padroni-servitù e schiavitù domestica), la trama dei rapporti patrimoniali, devolutivi e sentimentali. Per altro verso, i dati notarili, assieme ad altre tipologie documentarie, sono stati sfruttati per ricostruire, in un determinato contesto territoriale e nel lungo periodo, i processi di formazione della massa patrimoniale accumulata, nel corso del tempo, dagli enti ecclesiastici, secolari e regolari. La documentazione notarile s’è rivelata, altresì, una chiave di lettura preziosa per la storia della santità, consentendo di misurare, nel lungo periodo e a livello comunitario (ma anche individuale, familiare, di gruppo), sia il peso delle istituzioni intercessorie, sia il grado di sociabilità del santo, contestualmente all’influenza che, a partire dal Tridentino, gli antichi e i nuovi Ordini religiosi hanno esercitato nella promozione e diffusione di forme devozionali indirizzate verso i santi intercessori.