Il volume «Miscellanea: Jordan von Quedlinburg, Opus Postillarum et Sermonum de Evangeliis dominicalibus. Opus Ior. De nativitate Domini. Sermones selecti de filiatione divina» è stato pubblicato nel 2008 per la Meiner Verlag di Hamburg, la più importante casa editrice filosofica della Germania. Fa parte del Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi (CPTMA 7,3). Il volume consiste nell’edizione critica di tre cicli di prediche tratte da due sermonari (Opus postillarum e Opus Ior) di Giordano di Quedlinburg (O.E.S.A, † 1380). L’introduzione di Loris Sturlese (pp. VII-XII) sottolinea i molteplici motivi di interesse che i testi, editi per la prima volta, presentano per la ricerca: la significativa notorietà dell’autore, menzionato persino da Niccolò Cusano; l’enorme diffusione dei suoi sermonari, soprattutto dell’Opus postillarum; lo straordinario valore documentario di alcuni suoi scritti, in particolare quelli pubblicati nel volume, per la recezione delle opere di Eckhart e di Teodorico di Freiberg presso l’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino. La prima sezione dei testi editi (Opus postillarum et Sermonum de Evangeliis dominicalibus. LXVIII-LXXIX ‘Expositio evangelii in summa missa diei nativitatis Domini’, ed. Bray, pp. 13-104) è presentata nei ‘Prolegomena’ (pp. 1-12): censimento di tutti i testimoni noti del testo (60 manoscritti e un incunabolo); individuazione dei loro rapporti (pp. 5-11); definizione del corrispondente stemma codicum (p. 11); il testo critico è stato stabilito per mezzo della collazione completa di quattro testimoni, scelti come rappresentati dei due subarchetipi principali: le varianti dei tre suddetti manoscritti e dell’incunabolo sono indicate nel corrispondente apparato in calce alle pagine del testo edito (p. 11). La seconda sezione (Opus Ior, L-LII, LXXXI-LXXXII ‘Sermones selecti de filiatione divina’, ed. Bray, pp. 111-147) è presentata nei ‘Prolegomena’ (pp. 107-109): censimento di tutti i testimoni noti del testo (5 manoscritti); individuazione dei rapporti tra i manoscritti (pp. 107-108); definizione del corrispondente stemma codicuum (p. 109); il testo critico è stato stabilito attraverso la collazione completa di tutti i testimoni, due dei quali dipendenti da un subarchetipo comune, gli altri tre direttamente dall’archetipo: le varianti di tutti i manoscritti collazionati sono indicate nel corrispondente apparato in calce alle pagine del testo edito (p. 109). Oltre che dell’apparato delle varianti, l’edizione di entrambi i testi è corredata dell’apparato delle fonti esplicite e implicite utilizzate dall’autore e individuate dall’editrice. Sulla base delle informazioni provenienti da quest’ultimo apparato il volume presenta due appendici: la prima (pp. XVI-XX) propone in sinossi il sermone n. LXXII dell’Opus postillarum di Giordano di Quedlinburg e alcune esposizioni (nn. 98; 101–105; 112–113; 115; 152) dell’Expositio sancti evangelii secundum Iohannem di Meister Eckhart e, attraverso questo esempio, prova lo straordinario valore dell’opera di Giordano come documento dell’opera del maestro Domenicano; la seconda appendice (pp. XXI-XXX) propone in sinossi il sermone n. LXVIII dell’Opus postillarum e le fonti (Bonaventura, Alberto da Padova, Tommaso d’Aquino, Enrico di Gand e ancora Meister Eckhart) da cui dipende e, attraverso questo esempio, mostra il modello di composizione a mosaico secondo cui i sermoni di Giordano sono strutturati. Il volume è inoltre corredato da tre indici (Literaturverzeichnis, pp. XXXI-XXXV; Index auctoritatum, pp. 149-161 e Index nominum, pp. 163-164). rec.: *Bochumer Philosophisches Jahrbuch für Antike und Mittelalter, Amsterdam 13 (2008), p. 282; *Etudes Theologiques et Religieuses 86 (2011/3), p. 417-418.
Opus Postillarum et Sermonum de Evangeliis dominicalibus. De nativitate domini. Opus Ior. Sermones selecti de filiatione divina. Herausgegeben von Nadia Bray. Mit einer Einleitung von Loris Sturlese.
BRAY, NADIA
2008-01-01
Abstract
Il volume «Miscellanea: Jordan von Quedlinburg, Opus Postillarum et Sermonum de Evangeliis dominicalibus. Opus Ior. De nativitate Domini. Sermones selecti de filiatione divina» è stato pubblicato nel 2008 per la Meiner Verlag di Hamburg, la più importante casa editrice filosofica della Germania. Fa parte del Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi (CPTMA 7,3). Il volume consiste nell’edizione critica di tre cicli di prediche tratte da due sermonari (Opus postillarum e Opus Ior) di Giordano di Quedlinburg (O.E.S.A, † 1380). L’introduzione di Loris Sturlese (pp. VII-XII) sottolinea i molteplici motivi di interesse che i testi, editi per la prima volta, presentano per la ricerca: la significativa notorietà dell’autore, menzionato persino da Niccolò Cusano; l’enorme diffusione dei suoi sermonari, soprattutto dell’Opus postillarum; lo straordinario valore documentario di alcuni suoi scritti, in particolare quelli pubblicati nel volume, per la recezione delle opere di Eckhart e di Teodorico di Freiberg presso l’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino. La prima sezione dei testi editi (Opus postillarum et Sermonum de Evangeliis dominicalibus. LXVIII-LXXIX ‘Expositio evangelii in summa missa diei nativitatis Domini’, ed. Bray, pp. 13-104) è presentata nei ‘Prolegomena’ (pp. 1-12): censimento di tutti i testimoni noti del testo (60 manoscritti e un incunabolo); individuazione dei loro rapporti (pp. 5-11); definizione del corrispondente stemma codicum (p. 11); il testo critico è stato stabilito per mezzo della collazione completa di quattro testimoni, scelti come rappresentati dei due subarchetipi principali: le varianti dei tre suddetti manoscritti e dell’incunabolo sono indicate nel corrispondente apparato in calce alle pagine del testo edito (p. 11). La seconda sezione (Opus Ior, L-LII, LXXXI-LXXXII ‘Sermones selecti de filiatione divina’, ed. Bray, pp. 111-147) è presentata nei ‘Prolegomena’ (pp. 107-109): censimento di tutti i testimoni noti del testo (5 manoscritti); individuazione dei rapporti tra i manoscritti (pp. 107-108); definizione del corrispondente stemma codicuum (p. 109); il testo critico è stato stabilito attraverso la collazione completa di tutti i testimoni, due dei quali dipendenti da un subarchetipo comune, gli altri tre direttamente dall’archetipo: le varianti di tutti i manoscritti collazionati sono indicate nel corrispondente apparato in calce alle pagine del testo edito (p. 109). Oltre che dell’apparato delle varianti, l’edizione di entrambi i testi è corredata dell’apparato delle fonti esplicite e implicite utilizzate dall’autore e individuate dall’editrice. Sulla base delle informazioni provenienti da quest’ultimo apparato il volume presenta due appendici: la prima (pp. XVI-XX) propone in sinossi il sermone n. LXXII dell’Opus postillarum di Giordano di Quedlinburg e alcune esposizioni (nn. 98; 101–105; 112–113; 115; 152) dell’Expositio sancti evangelii secundum Iohannem di Meister Eckhart e, attraverso questo esempio, prova lo straordinario valore dell’opera di Giordano come documento dell’opera del maestro Domenicano; la seconda appendice (pp. XXI-XXX) propone in sinossi il sermone n. LXVIII dell’Opus postillarum e le fonti (Bonaventura, Alberto da Padova, Tommaso d’Aquino, Enrico di Gand e ancora Meister Eckhart) da cui dipende e, attraverso questo esempio, mostra il modello di composizione a mosaico secondo cui i sermoni di Giordano sono strutturati. Il volume è inoltre corredato da tre indici (Literaturverzeichnis, pp. XXXI-XXXV; Index auctoritatum, pp. 149-161 e Index nominum, pp. 163-164). rec.: *Bochumer Philosophisches Jahrbuch für Antike und Mittelalter, Amsterdam 13 (2008), p. 282; *Etudes Theologiques et Religieuses 86 (2011/3), p. 417-418.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.