La celebre lettera sui bagni di Baden, che Poggio Bracciolini scrive all’amico Niccoli il 18 maggio 1416 durante il suo soggiorno a Costanza, s’inserisce in un filone letterario che aveva origini antichissime e che a partire dal XIII secolo aveva riacquistato e andava consolidando un grande successo. L’analisi di tale contesto consente di comprendere il motivo che induce l’umanista tedesco Conrad Gessner ad inserire il testo di Poggio nel suo Germaniae Helvetiaeque aquis enchiridion, e poi l’editore Tommaso di Lucantonio Giunti a pubblicare il tutto nell’antologia giuntina del 1553, il De balneis omnia quae extant apud Graecos, Latinos et Arabas. Rispetto alle opere sulla trattatistica termale raccolte nel De balneis, la lettera, che si rivela come una rappresentazione descrittiva dell’ambiente, compiaciuta e divertita, rimane un racconto isolato, una pagina esemplare di letteratura umanistica che ha forse solo nel De balneis puteolanis di Pietro da Eboli, anch’esso pubblicato nell’antologia giuntina, un immediato precedente letterario, almeno rispetto alla tradizione classica. Infatti Poggio, con i suoi bagni di Baden, inaugura un nuovo modo di trattare l’argomento: rispetto alla tradizione precedente, che aveva affrontato la materia in termini medico-scientifici, rompe gli schemi e attraverso uno spiccato gusto per la narrazione recupera la cultura classica, in particolare la tradizione elegiaca, mantenendo pure uno stretto rapporto con la novellistica, un genere letterario in cui, a partire da Boccaccio, si trovava la rappresentazione della nuova realtà sociale.
Poggio, Baden e il «De balneis»
DALL'OCO, Sondra
2004-01-01
Abstract
La celebre lettera sui bagni di Baden, che Poggio Bracciolini scrive all’amico Niccoli il 18 maggio 1416 durante il suo soggiorno a Costanza, s’inserisce in un filone letterario che aveva origini antichissime e che a partire dal XIII secolo aveva riacquistato e andava consolidando un grande successo. L’analisi di tale contesto consente di comprendere il motivo che induce l’umanista tedesco Conrad Gessner ad inserire il testo di Poggio nel suo Germaniae Helvetiaeque aquis enchiridion, e poi l’editore Tommaso di Lucantonio Giunti a pubblicare il tutto nell’antologia giuntina del 1553, il De balneis omnia quae extant apud Graecos, Latinos et Arabas. Rispetto alle opere sulla trattatistica termale raccolte nel De balneis, la lettera, che si rivela come una rappresentazione descrittiva dell’ambiente, compiaciuta e divertita, rimane un racconto isolato, una pagina esemplare di letteratura umanistica che ha forse solo nel De balneis puteolanis di Pietro da Eboli, anch’esso pubblicato nell’antologia giuntina, un immediato precedente letterario, almeno rispetto alla tradizione classica. Infatti Poggio, con i suoi bagni di Baden, inaugura un nuovo modo di trattare l’argomento: rispetto alla tradizione precedente, che aveva affrontato la materia in termini medico-scientifici, rompe gli schemi e attraverso uno spiccato gusto per la narrazione recupera la cultura classica, in particolare la tradizione elegiaca, mantenendo pure uno stretto rapporto con la novellistica, un genere letterario in cui, a partire da Boccaccio, si trovava la rappresentazione della nuova realtà sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.