Nel saggio si è condotta un’analisi della lettura pateriana di Shakespeare in chiave visiva, indagandone la relazione con tratti culturali tipici del tempo. La lettura di Pater, pur ispirata ai principi della visualità così come definiti dal gusto contemporaneo per il pittorico e lo spettacolare, se ne distacca in maniera profonda. Lo Shakespeare visivo che Pater propone si colloca difatti nello spazio interpretativo del critico-lettore. Se la Renaissance viene costituita come racconto-finzione in opere storiografiche e narrative coeve, il saggio analizza, parallelamente, la rielaborazione pateriana della figura storica di Shakespeare, che viene progressivamente resa, nei tre saggi a lui dedicati, personaggio di un racconto-ritratto immaginario. La lettura pateriana viene accostata alla reinvenzione wildiana del personaggio Shakespeare, che si situa tutta già dalla parte dell’illusione. Segnando un forte stacco rispetto alla critica shakespeariana più tradizionale, di Dowden e Swinburne ad esempio, Pater amplifica quel territorio mediano tra autore/lettore, testo/performance quasi a voler istruire un pubblico meno abituato al godimento di certi spettacoli. La sua scrittura ibrida opera già come una sorta di pre-cinema, e offre alla letteratura e al cinema il personaggio Shakespeare, destinato ad acquistare proprio nel cinema grande popolarità.
Pater e le appropriazioni vittoriane di Shakespeare
DE RINALDIS, Maria Luisa
2005-01-01
Abstract
Nel saggio si è condotta un’analisi della lettura pateriana di Shakespeare in chiave visiva, indagandone la relazione con tratti culturali tipici del tempo. La lettura di Pater, pur ispirata ai principi della visualità così come definiti dal gusto contemporaneo per il pittorico e lo spettacolare, se ne distacca in maniera profonda. Lo Shakespeare visivo che Pater propone si colloca difatti nello spazio interpretativo del critico-lettore. Se la Renaissance viene costituita come racconto-finzione in opere storiografiche e narrative coeve, il saggio analizza, parallelamente, la rielaborazione pateriana della figura storica di Shakespeare, che viene progressivamente resa, nei tre saggi a lui dedicati, personaggio di un racconto-ritratto immaginario. La lettura pateriana viene accostata alla reinvenzione wildiana del personaggio Shakespeare, che si situa tutta già dalla parte dell’illusione. Segnando un forte stacco rispetto alla critica shakespeariana più tradizionale, di Dowden e Swinburne ad esempio, Pater amplifica quel territorio mediano tra autore/lettore, testo/performance quasi a voler istruire un pubblico meno abituato al godimento di certi spettacoli. La sua scrittura ibrida opera già come una sorta di pre-cinema, e offre alla letteratura e al cinema il personaggio Shakespeare, destinato ad acquistare proprio nel cinema grande popolarità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.