Giovanni Albino, formato alla scuola di Antonio Panormita e di Giovanni Pontano e divenuto presto bibliotecario e segretario del duca Alfonso d’Aragona, si era abilmente distinto nella carriera politica e diplomatica rendendosi indispensabile alla corte di Napoli, tanto da avere un ruolo attivo nelle vicende che interessarono il regno di Napoli negli ultimi decenni del Quattrocento. Il De bello hydruntino (la guerra d’Otranto, 1480-1481) è il secondo dei quattro libri pervenuti del De gestis regum Neapolitanorum rege, opera in cui Giovanni Albino aveva narrato in modo monografico le gesta del duca di Calabria, Alfonso d’Aragona e del re Ferdinando II. Il De bello hydruntino proprio con l’Albino fa il suo ingresso ufficiale nella storiografia dinastica aragonese e diventa historia. Lo studio prende in esame i dati storici – Albino fu testimone della liberazione di Otranto –, e i modelli classici utilizzati in linea con il progetto politico-culturale degli Aragonesi sul trono di Napoli.
Il «De bello hydruntino» di Giovanni Albino: narrazione storica e tradizione classica
DALL'OCO, Sondra
2008-01-01
Abstract
Giovanni Albino, formato alla scuola di Antonio Panormita e di Giovanni Pontano e divenuto presto bibliotecario e segretario del duca Alfonso d’Aragona, si era abilmente distinto nella carriera politica e diplomatica rendendosi indispensabile alla corte di Napoli, tanto da avere un ruolo attivo nelle vicende che interessarono il regno di Napoli negli ultimi decenni del Quattrocento. Il De bello hydruntino (la guerra d’Otranto, 1480-1481) è il secondo dei quattro libri pervenuti del De gestis regum Neapolitanorum rege, opera in cui Giovanni Albino aveva narrato in modo monografico le gesta del duca di Calabria, Alfonso d’Aragona e del re Ferdinando II. Il De bello hydruntino proprio con l’Albino fa il suo ingresso ufficiale nella storiografia dinastica aragonese e diventa historia. Lo studio prende in esame i dati storici – Albino fu testimone della liberazione di Otranto –, e i modelli classici utilizzati in linea con il progetto politico-culturale degli Aragonesi sul trono di Napoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.