La morte di Leonardo Bruni, cancelliere della Repubblica di Firenze e umanista fra i più grandi di tutto il secolo XV, avvenuta nel 1444, provocò un generale rimpianto nel mondo politico e culturale della città, che a lui tributò onori solenni a partire dall’incoronazione poetica e dal monumento in Santa Croce. Giannozzo Manetti, come pure altri umanisti, scrisse un’accorata orazione funebre nella quale metteva in risalto i grandi meriti conseguiti da Bruni specialmente nel campo letterario, come eccezionale interprete di quei principi intellettuali che avevano preso avvio da Francesco Petrarca, e soprattutto come storico di Firenze e come traduttore dal greco.
Giannozzo Manetti e l'orazione funebre per Leonardo Bruni
VITI, Paolo
2008-01-01
Abstract
La morte di Leonardo Bruni, cancelliere della Repubblica di Firenze e umanista fra i più grandi di tutto il secolo XV, avvenuta nel 1444, provocò un generale rimpianto nel mondo politico e culturale della città, che a lui tributò onori solenni a partire dall’incoronazione poetica e dal monumento in Santa Croce. Giannozzo Manetti, come pure altri umanisti, scrisse un’accorata orazione funebre nella quale metteva in risalto i grandi meriti conseguiti da Bruni specialmente nel campo letterario, come eccezionale interprete di quei principi intellettuali che avevano preso avvio da Francesco Petrarca, e soprattutto come storico di Firenze e come traduttore dal greco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.