Si tratta di un’attenta analisi stilistica e linguistica del romanzo di Raffaello Brignetti, La spiaggia d’oro, vincitore del «Premio Strega» nel 1971. Una delle caratteristiche più interessanti e particolari del libro è il composito equilibrio tra il racconto e le numerose digressioni tecniche, conferendo al romanzo, dalla trama esilissima, una suggestiva dimensione saggistica. Da un’analisi sul significato più profondo del mare (un universo sicuro e familiare per l’autore, un elemento vivo che può dare felicità inaspettata per sensazioni uniche suscitate grazie alla rivelazione di misteri sempre nuovi e perciò sorprendenti), spiegato da Brignetti attraverso un cammino a ritroso dal presente, attraverso cioè un viaggio nei ricordi più struggenti e incancellabili, che sono quelli dell’infanzia e della prima fanciullezza, l’attenzione si sposta allo stile e al linguaggio dello scrittore elbano, che con la loro originalità conferiscono al romanzo compostezza ed eleganza in perfetto equilibrio tra una spiccata tendenza classica e una raffinata sperimentazione linguistica. Ne nasce un periodare straordinariamente originale, reso tale da costruzioni sintattiche tese, ad esempio, a rallentare l’azione per esaltare la dimensione fiabesca del suo narrare; a creare con le numerose ellissi, nono solo curiosità nel lettore, ma periodi brevi e intensi, a rendere le divagazioni tecniche perfettamente in sintonia con tutto il racconto, a offrirci un ricco vocabolario di parole ed espressioni tecniche, dialettali, familiare oltre che letterarie ed arcaiche che danno un’apparenza di spontaneità ma sono sicuramente parto di lunga elaborazione e che hanno la loro ragio d’essere solo nel contesto in cui sono sintatticamente collocate.
IL MARE NE "LA SPIAGGIA D'ORO" DI RAFFAELLO BRIGNETTI
MASIERI, MIRELLA
2006-01-01
Abstract
Si tratta di un’attenta analisi stilistica e linguistica del romanzo di Raffaello Brignetti, La spiaggia d’oro, vincitore del «Premio Strega» nel 1971. Una delle caratteristiche più interessanti e particolari del libro è il composito equilibrio tra il racconto e le numerose digressioni tecniche, conferendo al romanzo, dalla trama esilissima, una suggestiva dimensione saggistica. Da un’analisi sul significato più profondo del mare (un universo sicuro e familiare per l’autore, un elemento vivo che può dare felicità inaspettata per sensazioni uniche suscitate grazie alla rivelazione di misteri sempre nuovi e perciò sorprendenti), spiegato da Brignetti attraverso un cammino a ritroso dal presente, attraverso cioè un viaggio nei ricordi più struggenti e incancellabili, che sono quelli dell’infanzia e della prima fanciullezza, l’attenzione si sposta allo stile e al linguaggio dello scrittore elbano, che con la loro originalità conferiscono al romanzo compostezza ed eleganza in perfetto equilibrio tra una spiccata tendenza classica e una raffinata sperimentazione linguistica. Ne nasce un periodare straordinariamente originale, reso tale da costruzioni sintattiche tese, ad esempio, a rallentare l’azione per esaltare la dimensione fiabesca del suo narrare; a creare con le numerose ellissi, nono solo curiosità nel lettore, ma periodi brevi e intensi, a rendere le divagazioni tecniche perfettamente in sintonia con tutto il racconto, a offrirci un ricco vocabolario di parole ed espressioni tecniche, dialettali, familiare oltre che letterarie ed arcaiche che danno un’apparenza di spontaneità ma sono sicuramente parto di lunga elaborazione e che hanno la loro ragio d’essere solo nel contesto in cui sono sintatticamente collocate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.