Filosofi pagani come Giuliano Imperatore e l'anonimo protagonista dell'Apocritico di Macario di Magnesia usavano i catalogi vitiorum delle epistole paoline (specialmente 1 Cor 6,9-10) per sostenere che i Cristiani reclutavano i loro adepti dalla feccia della società. Nello stesso tempo si mostravano scettici circa i radicali cambiamenti di vita provocati dalla conversione. La controversia affonda le sue radici in una differente antropologia religiosa: quella pagana, statica e dominata dal fato e dalla natura; quella cristiana, dinamica e fondata sulla grazia e sul libero arbitrio, due realtà la cui cooperazione provocava quegli intimi e radicali cambiamenti che i pagani non potevano comprendere.
Il catalogo paolino dei vizi nella polemica pagana
UGENTI, Valerio
2012-01-01
Abstract
Filosofi pagani come Giuliano Imperatore e l'anonimo protagonista dell'Apocritico di Macario di Magnesia usavano i catalogi vitiorum delle epistole paoline (specialmente 1 Cor 6,9-10) per sostenere che i Cristiani reclutavano i loro adepti dalla feccia della società. Nello stesso tempo si mostravano scettici circa i radicali cambiamenti di vita provocati dalla conversione. La controversia affonda le sue radici in una differente antropologia religiosa: quella pagana, statica e dominata dal fato e dalla natura; quella cristiana, dinamica e fondata sulla grazia e sul libero arbitrio, due realtà la cui cooperazione provocava quegli intimi e radicali cambiamenti che i pagani non potevano comprendere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.