pone in rilievo il ruolo di tre note figure della Cultura Cattolica Italiana del Novecento: Mazzolari, Saltini e Balducci. Con il seguente lavoro si è voluto dimostrare come questi autori, pur partendo da prospettive sotto alcuni aspetti differenti, nella visione teorica e nella prassi, siano palesemente accomunati dalla volontà esplicita o implicita di raccogliere, convogliare e educare le simpatie e gli orientamenti ideologici delle nuove generazioni ad una sorta d’antiautoritarismo, dentro e fuori la Chiesa, esprimendo, in sintonia con le aspirazioni d’emancipazione sociale e con i fermenti di rinnovamento politico-culturale del tempo, l’esigenza irrinunciabile di rifondere l’essenza dei rapporti sociali alla luce del Vangelo. L’idea di un’educazione intesa come liberazione in vista della promozione di un’istituzione scolastica che fosse sostanzialmente vita, rappresenta un altro dei punti d’incontro con i movimenti della contestazione di fine anni ′60 del secolo scorso, forse quello decisivo per la reazione ostile da parte delle gerarchie ecclesiastiche, che condurrà ad una lacerazione della Chiesa Cattolica mai prima registrata. L’esigenza etico-culturale di un’apertura alla formazione di menti e coscienze più laiche, prospettata in termini contestativi da queste tre figure esemplari del mondo cattolico, anche se con “spirito costruttivo”, si configura come una sfida alla tradizione ed alle varie identità storiche del religioso, in vista del raggiungimento di un obiettivo formativo, da essi chiaramente percepito con netto anticipo, e che ai giorni nostri appare possibile, forse necessario: la laicità delle religioni (ove per laicità s’intenda la capacità di affrontare il pluralismo, gestendo uno spazio di confronto - in termini costruttivi, appunto – non curandosi della tendenza «difensiva», spesso intollerante, che, in alcuni casi, ha accompagnato la storia delle religioni).
L’antiautoritarismo dei cattolici nella scuola. Pretesto per una breve riflessione su Mazzolari, Saltini e Balducci
ARMENISE, Gabriella
2011-01-01
Abstract
pone in rilievo il ruolo di tre note figure della Cultura Cattolica Italiana del Novecento: Mazzolari, Saltini e Balducci. Con il seguente lavoro si è voluto dimostrare come questi autori, pur partendo da prospettive sotto alcuni aspetti differenti, nella visione teorica e nella prassi, siano palesemente accomunati dalla volontà esplicita o implicita di raccogliere, convogliare e educare le simpatie e gli orientamenti ideologici delle nuove generazioni ad una sorta d’antiautoritarismo, dentro e fuori la Chiesa, esprimendo, in sintonia con le aspirazioni d’emancipazione sociale e con i fermenti di rinnovamento politico-culturale del tempo, l’esigenza irrinunciabile di rifondere l’essenza dei rapporti sociali alla luce del Vangelo. L’idea di un’educazione intesa come liberazione in vista della promozione di un’istituzione scolastica che fosse sostanzialmente vita, rappresenta un altro dei punti d’incontro con i movimenti della contestazione di fine anni ′60 del secolo scorso, forse quello decisivo per la reazione ostile da parte delle gerarchie ecclesiastiche, che condurrà ad una lacerazione della Chiesa Cattolica mai prima registrata. L’esigenza etico-culturale di un’apertura alla formazione di menti e coscienze più laiche, prospettata in termini contestativi da queste tre figure esemplari del mondo cattolico, anche se con “spirito costruttivo”, si configura come una sfida alla tradizione ed alle varie identità storiche del religioso, in vista del raggiungimento di un obiettivo formativo, da essi chiaramente percepito con netto anticipo, e che ai giorni nostri appare possibile, forse necessario: la laicità delle religioni (ove per laicità s’intenda la capacità di affrontare il pluralismo, gestendo uno spazio di confronto - in termini costruttivi, appunto – non curandosi della tendenza «difensiva», spesso intollerante, che, in alcuni casi, ha accompagnato la storia delle religioni).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.