Nella nota, si è evidenziato che i risultati delle ricerche sperimentali, condotte finora, non consentono di esprimere un giudizio compiuto e globale sul comportamento, nel tempo, delle chiusure sintetiche, utilizzate in enologia, specie in relazione alla loro permeabilità all’ossigeno. Infatti, i vari produttori di tappi sintetici utilizzano differenti materie plastiche (PE, PP, TPE, EVA, ecc.) e additivi (agenti espandenti, plastificanti, catalizzatori, lubrificanti, ecc.), che danno origine ovviamente a prodotti con caratteristiche molto variegate e livelli di qualità estremamente variabili; in alcuni casi, addirittura, al limite della utilizzabilità. Tutto ciò si risolve in gravi danni d’immagine del prodotto e inevitabili danni economici per tutta la filiera. Si rendono, quindi, necessari ulteriori approfondimenti scientifici sia per determinare i fabbisogni ossidativi dei vini durante l’affinamento in bottiglia, sia per valutare, nel lungo periodo ed in modo adeguato, le prestazioni chimico-fisiche, espresse in termini di efficacia/efficienza e idoneità all’impiego, dei diversi sistemi di chiusura utilizzati in enologia. Anche l’adozione di norme di buona pratica produttiva e l’avvio di campagne di informazione mirate potrebbero sicuramente aiutare a far luce sulla problematica, a scoraggiare i produttori meno seri e ad elevare complessivamente gli standard qualitativi del prodotto.

Problematiche e prospettive sull'uso dei tappi in enologia. Nota 3: Tappi sintetici e micro-ossigenazione.

RUBERTI, Marcello;LEOCI, Benito
2005-01-01

Abstract

Nella nota, si è evidenziato che i risultati delle ricerche sperimentali, condotte finora, non consentono di esprimere un giudizio compiuto e globale sul comportamento, nel tempo, delle chiusure sintetiche, utilizzate in enologia, specie in relazione alla loro permeabilità all’ossigeno. Infatti, i vari produttori di tappi sintetici utilizzano differenti materie plastiche (PE, PP, TPE, EVA, ecc.) e additivi (agenti espandenti, plastificanti, catalizzatori, lubrificanti, ecc.), che danno origine ovviamente a prodotti con caratteristiche molto variegate e livelli di qualità estremamente variabili; in alcuni casi, addirittura, al limite della utilizzabilità. Tutto ciò si risolve in gravi danni d’immagine del prodotto e inevitabili danni economici per tutta la filiera. Si rendono, quindi, necessari ulteriori approfondimenti scientifici sia per determinare i fabbisogni ossidativi dei vini durante l’affinamento in bottiglia, sia per valutare, nel lungo periodo ed in modo adeguato, le prestazioni chimico-fisiche, espresse in termini di efficacia/efficienza e idoneità all’impiego, dei diversi sistemi di chiusura utilizzati in enologia. Anche l’adozione di norme di buona pratica produttiva e l’avvio di campagne di informazione mirate potrebbero sicuramente aiutare a far luce sulla problematica, a scoraggiare i produttori meno seri e ad elevare complessivamente gli standard qualitativi del prodotto.
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