L’obiettivo della ricerca è stato quello di analizzare, al di là di facili stereotipi e luoghi comuni, le caratteristiche sociali, culturali e urbanistiche attraverso cui definire una città universitaria. Ragionare attorno al tema “Lecce città Universitaria” ha significato puntare l'attenzione su un'interazione, storicamente data, che si produce e riproduce dentro un contesto definito e alla quale, a diverso titolo e grado, partecipano gli attori sociali della città. Nonostante l'Università a Lecce sia una realtà in essere da molti decenni, la sua presenza è stata molto spesso data per scontata, raramente problematizzata, occasionalmente tematizzata anche dai suoi stessi “abitanti”. Per tali ragioni la domanda di partenza: “esiste uno scambio ragionevole e conveniente tra l'università e lo spazio urbano e istituzionale?” ha assunto il carattere non solo di una messa a tema dell'Università del Salento, ma anche e soprattutto di una considerazione sociologica più ampia di un contesto urbano di piccole dimensioni. La città di Lecce è emersa come sfondo “inconsapevole”, apatica e distratta, talvolta opportunista e troppo spesso indifferente. Il dato complessivo emerso dalla ricerca è una separazione di fatto tra la città e la sua università. Una convivenza, quindi, che non produce relazione e riconoscimento. Attraverso le rappresentazioni dei docenti universitari ho descritto la città dei professori e grazie alle loro interviste ho ricostruito alcuni tratti salienti di una mentalità leccese che è probabilmente alla base del mancato riconoscimento e che di fatto inibisce la possibilità di istituire, tra città e università, un rapporto foriero di sviluppo.
La città dei professori
CREMONESINI, Valentina
2010-01-01
Abstract
L’obiettivo della ricerca è stato quello di analizzare, al di là di facili stereotipi e luoghi comuni, le caratteristiche sociali, culturali e urbanistiche attraverso cui definire una città universitaria. Ragionare attorno al tema “Lecce città Universitaria” ha significato puntare l'attenzione su un'interazione, storicamente data, che si produce e riproduce dentro un contesto definito e alla quale, a diverso titolo e grado, partecipano gli attori sociali della città. Nonostante l'Università a Lecce sia una realtà in essere da molti decenni, la sua presenza è stata molto spesso data per scontata, raramente problematizzata, occasionalmente tematizzata anche dai suoi stessi “abitanti”. Per tali ragioni la domanda di partenza: “esiste uno scambio ragionevole e conveniente tra l'università e lo spazio urbano e istituzionale?” ha assunto il carattere non solo di una messa a tema dell'Università del Salento, ma anche e soprattutto di una considerazione sociologica più ampia di un contesto urbano di piccole dimensioni. La città di Lecce è emersa come sfondo “inconsapevole”, apatica e distratta, talvolta opportunista e troppo spesso indifferente. Il dato complessivo emerso dalla ricerca è una separazione di fatto tra la città e la sua università. Una convivenza, quindi, che non produce relazione e riconoscimento. Attraverso le rappresentazioni dei docenti universitari ho descritto la città dei professori e grazie alle loro interviste ho ricostruito alcuni tratti salienti di una mentalità leccese che è probabilmente alla base del mancato riconoscimento e che di fatto inibisce la possibilità di istituire, tra città e università, un rapporto foriero di sviluppo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.