Nel Fondo Melliche, grazie ad un nuovo cofinanziamento erogato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia (Convenzione del 30 ottobre 2009), è stato possibile continuare le ricerche nell’area già oggetto di indagine negli anni 2007-2008; qui si è proceduto con l’ampliamento di alcuni settori riguardanti sia l’impianto cultuale dell’età del Ferro (sett. A), sia le strutture della fase ellenistica (sett. B). Per quanto riguarda la prima fase, un saggio stratigrafico, praticato all’interno del recinto ellenistico, ha permesso di intercettare altre buche con depositi votivi appartenenti al luogo di culto dell’età del Ferro. Le buche contenevano impasti e ceramica matt-painted, in particolare del Subgeometrico del Salento (VII sec. a.C.), rappresentata da una notevole varietà di forme (olle, crateri, scodelle), quasi sempre in associazione con ceramica protocorinzia ed a fasce di tipo grecorientale (in particolare crateri). Da sottolineare la presenza di vasi miniaturistici, sia di produzione indigena (ollette, bocchette), sia di importazione greca (boccaletti). Nelle buche sono stati rinvenuti ancora grossi frammenti relativi ai fornelli utilizzati per la preparazione dei pasti rituali. Per quanto concerne invece il settore B, è stato approfondito lo scavo del recinto sacro già messo in luce nel precedente intervento, definendone la pianta attraverso l’identificazione di alcuni ghost walls. La messa in luce di alcuni setti murari con orientamento diverso da quelli dell’edificio, farebbero pensare ad un precedente recinto, sempre cultuale, verosimilmente di età arcaica, considerata anche la presenza nell’area limitrofa dei due depositi votivi di V sec. a.C. (v. sommario anno 2007). E’ stato inoltre completato lo svuotamento della cisterna ubicata accanto al recinto stesso. Il riempimento ha restituito ancora blocchi e frammenti architettonici derivanti dalla distruzione di edifici circostanti. Lo svuotamento della cisterna, inoltre, ha permesso di mettere in luce una situazione nuova che apre interessanti spunti di riflessione: è emerso che lo scavo dell’invaso ha intercettato una preesistente tomba messapica, la cui datazione è ancora da precisare. La sepoltura è pertinente ad un individuo adulto, ma al momento non sembrano essersi conservati elementi del corredo.
Ricerche archeologiche a Vaste, Fondo Melliche
D'ANDRIA, Francesco
2010-01-01
Abstract
Nel Fondo Melliche, grazie ad un nuovo cofinanziamento erogato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia (Convenzione del 30 ottobre 2009), è stato possibile continuare le ricerche nell’area già oggetto di indagine negli anni 2007-2008; qui si è proceduto con l’ampliamento di alcuni settori riguardanti sia l’impianto cultuale dell’età del Ferro (sett. A), sia le strutture della fase ellenistica (sett. B). Per quanto riguarda la prima fase, un saggio stratigrafico, praticato all’interno del recinto ellenistico, ha permesso di intercettare altre buche con depositi votivi appartenenti al luogo di culto dell’età del Ferro. Le buche contenevano impasti e ceramica matt-painted, in particolare del Subgeometrico del Salento (VII sec. a.C.), rappresentata da una notevole varietà di forme (olle, crateri, scodelle), quasi sempre in associazione con ceramica protocorinzia ed a fasce di tipo grecorientale (in particolare crateri). Da sottolineare la presenza di vasi miniaturistici, sia di produzione indigena (ollette, bocchette), sia di importazione greca (boccaletti). Nelle buche sono stati rinvenuti ancora grossi frammenti relativi ai fornelli utilizzati per la preparazione dei pasti rituali. Per quanto concerne invece il settore B, è stato approfondito lo scavo del recinto sacro già messo in luce nel precedente intervento, definendone la pianta attraverso l’identificazione di alcuni ghost walls. La messa in luce di alcuni setti murari con orientamento diverso da quelli dell’edificio, farebbero pensare ad un precedente recinto, sempre cultuale, verosimilmente di età arcaica, considerata anche la presenza nell’area limitrofa dei due depositi votivi di V sec. a.C. (v. sommario anno 2007). E’ stato inoltre completato lo svuotamento della cisterna ubicata accanto al recinto stesso. Il riempimento ha restituito ancora blocchi e frammenti architettonici derivanti dalla distruzione di edifici circostanti. Lo svuotamento della cisterna, inoltre, ha permesso di mettere in luce una situazione nuova che apre interessanti spunti di riflessione: è emerso che lo scavo dell’invaso ha intercettato una preesistente tomba messapica, la cui datazione è ancora da precisare. La sepoltura è pertinente ad un individuo adulto, ma al momento non sembrano essersi conservati elementi del corredo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.