Il saggio illustra i principali strumenti e modelli di partecipazione delle Regioni ai processi decisionali comunitari delineati dalle fonti di diritto interno e comunitario ed affronta il problema delle garanzie effettive del loro coinvolgimento anche nei processi decisionali statali relativi alla politica estera, soprattutto nelle ipotesi in cui questi abbiano a ripercuotersi sul territorio di una o piú Regioni o coinvolgano materie riservate alla competenza regionale concorrente o residuale. In tale prospettiva emerge una disparità di trattamento tra rapporti comunitari e internazionali delle Regioni, anche se un’interpretazione della normativa vigente coerente ai principi costituzionali e comunitari sembrerebbe garantire alle Regioni il diritto di autodeterminazione in merito all’iniziativa e al contenuto sostanziale degli accordi internazionali con altri Stati o Regioni e sottoporre gli atti dell’autonomia regionale ad un duplice controllo statale di meritevolezza, rispettivamente in ordine alle finalità perseguite e alla compatibilità con gli indirizzi della politica estera nazionale, nonché ad un controllo di legittimità in ordine all’osservanza dei vincoli procedurali previsti e del principio di leale collaborazione.
I rapporti comunitari e internazionali delle Regioni. Analisi dei modelli di partecipazione ai processi decisionali interni e sopranazionali
VITERBO, FRANCESCO GIACOMO
2008-01-01
Abstract
Il saggio illustra i principali strumenti e modelli di partecipazione delle Regioni ai processi decisionali comunitari delineati dalle fonti di diritto interno e comunitario ed affronta il problema delle garanzie effettive del loro coinvolgimento anche nei processi decisionali statali relativi alla politica estera, soprattutto nelle ipotesi in cui questi abbiano a ripercuotersi sul territorio di una o piú Regioni o coinvolgano materie riservate alla competenza regionale concorrente o residuale. In tale prospettiva emerge una disparità di trattamento tra rapporti comunitari e internazionali delle Regioni, anche se un’interpretazione della normativa vigente coerente ai principi costituzionali e comunitari sembrerebbe garantire alle Regioni il diritto di autodeterminazione in merito all’iniziativa e al contenuto sostanziale degli accordi internazionali con altri Stati o Regioni e sottoporre gli atti dell’autonomia regionale ad un duplice controllo statale di meritevolezza, rispettivamente in ordine alle finalità perseguite e alla compatibilità con gli indirizzi della politica estera nazionale, nonché ad un controllo di legittimità in ordine all’osservanza dei vincoli procedurali previsti e del principio di leale collaborazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.