Vengono presentati i risultati dello studio dei resti faunistici rinvenuti a Populonia in un’abitazione di età romana situata lungo la strada basolata orientale parallela a quella che dall’area sacra della sella sale verso il monumento delle Logge sulla pendice settentrionale del Poggio del Telegrafo. Sono state riconosciute quattro fasi di occupazione della struttura delle quali la più antica risalente alla prima fase di romanizzazione della città di Populonia (seconda metà del II sec. a.C.) e l’ultima alla prima metà del I secolo d.C. Il campione faunistico esaminato viene confrontato con i dati precedentemente analizzati riferibili ai resti recuperati sull’acropoli e databili al III sec. a.C. I resti ossei appartengono prevalentemente agli animali domestici utilizzati a fini alimentari, tra i quali prevalgono i suini sui caprovini, mentre i bovini sono meno rappresentati. Essi riflettono chiaramente la condizione alimentare di un contesto abitativo. L’analisi delle età di morte delle tre categorie di domestici indica un prevalente interesse per la carne. È anche documentato il consumo di carne selvatica; le specie sono quelle già attestate: capriolo, cinghiale e lepre, cui si aggiunge il cervo.
Populonia: analisi dei resti faunistici di un’abitazione di età romana
DE GROSSI MAZZORIN, Jacopo;MINNITI, CLAUDIA
2010-01-01
Abstract
Vengono presentati i risultati dello studio dei resti faunistici rinvenuti a Populonia in un’abitazione di età romana situata lungo la strada basolata orientale parallela a quella che dall’area sacra della sella sale verso il monumento delle Logge sulla pendice settentrionale del Poggio del Telegrafo. Sono state riconosciute quattro fasi di occupazione della struttura delle quali la più antica risalente alla prima fase di romanizzazione della città di Populonia (seconda metà del II sec. a.C.) e l’ultima alla prima metà del I secolo d.C. Il campione faunistico esaminato viene confrontato con i dati precedentemente analizzati riferibili ai resti recuperati sull’acropoli e databili al III sec. a.C. I resti ossei appartengono prevalentemente agli animali domestici utilizzati a fini alimentari, tra i quali prevalgono i suini sui caprovini, mentre i bovini sono meno rappresentati. Essi riflettono chiaramente la condizione alimentare di un contesto abitativo. L’analisi delle età di morte delle tre categorie di domestici indica un prevalente interesse per la carne. È anche documentato il consumo di carne selvatica; le specie sono quelle già attestate: capriolo, cinghiale e lepre, cui si aggiunge il cervo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.