Nell’ampia messe di contributi biografici e autobiografici pubblicati nell’arco di un quarto di secolo, Frank Zappa (1940-1993) amava rievocare le sue origini musicali come la vicenda di un ingenuo autodidatta di provincia, “uno qualsiasi”, ma irresistibilmente attratto dalle musiche che esprimevano un’intensa ricerca ritmica, a partire da alcune fondamentali opere del suo nume tutelare Edgar Varese (in particolare Ionisation) fino alle espressioni più marginali ed eccentriche del rhythm’n’blues afroamericano. Una costante della sua vita e della sua ricerca artistica, la sperimentazione ritmica costituisce perciò una chiave di lettura dell’intera sua opera musicale che, pur legittimata dallo stesso autore, risulta curiosamente trascurata dagli studi musicologici. Il saggio si impegna a riempire tale lacuna ripercorrendo l’intero opus del compositore e tracciando i risultati di questa inesausta ricerca formale ed espressiva a partire dai lavori giovanili fino alle opere dell’estrema maturità, dove allo strumentario percussivo e all’intensificazione ritmica delle prassi esecutive di ogni strumento impiegato si aggiunge l’uso sempre più sofisticato delle tecnologie musicali elettroniche e digitali.
Storia di uno che amava il ritmo
SALVATORE, Gianfranco
2000-01-01
Abstract
Nell’ampia messe di contributi biografici e autobiografici pubblicati nell’arco di un quarto di secolo, Frank Zappa (1940-1993) amava rievocare le sue origini musicali come la vicenda di un ingenuo autodidatta di provincia, “uno qualsiasi”, ma irresistibilmente attratto dalle musiche che esprimevano un’intensa ricerca ritmica, a partire da alcune fondamentali opere del suo nume tutelare Edgar Varese (in particolare Ionisation) fino alle espressioni più marginali ed eccentriche del rhythm’n’blues afroamericano. Una costante della sua vita e della sua ricerca artistica, la sperimentazione ritmica costituisce perciò una chiave di lettura dell’intera sua opera musicale che, pur legittimata dallo stesso autore, risulta curiosamente trascurata dagli studi musicologici. Il saggio si impegna a riempire tale lacuna ripercorrendo l’intero opus del compositore e tracciando i risultati di questa inesausta ricerca formale ed espressiva a partire dai lavori giovanili fino alle opere dell’estrema maturità, dove allo strumentario percussivo e all’intensificazione ritmica delle prassi esecutive di ogni strumento impiegato si aggiunge l’uso sempre più sofisticato delle tecnologie musicali elettroniche e digitali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.