Il saggio si inserisce nell’attuale dibattito sulla formazione delle nazioni contemporanee e sui processi di costruzione dello Stato in Italia, con particolare riferimento al contributo del Mezzogiorno alla causa risorgimentale. In esso si analizzano, utilizzando documentazione diversa (processi politici conservati presso l’Archivio di Stato di Lecce, carte relative agli esuli nel Regno di Sardegna presso l’Archivio di Stato di Torino, lettere a Garibaldi, fonti coeve a stampa, ecc.), i canali della politicizzazione che si innescano nell’antica provincia di Terra d’Otranto (corrispondente alle attuali province di Brindisi, Lecce e Taranto) tra gli anni Venti e l’Unità. In quest’ottica, si individuano tre momenti cruciali per capire i termini concreti attraverso cui quest’area del Mezzogiorno si inserì nel circuito di costruzione dell’Unità nazionale, e cioè la lotta politica maturata attorno al 1848; l’esperienza dell’esilio successiva al fallimento dei moti del ’48; la mitizzazione nazionale della figura di Garibaldi creatasi all’incirca attorno al 1860. L’attenzione, in particolare, si focalizza sul rapporto dei ceti popolari (soprattutto artigiani e piccoli commercianti) con la causa nazionale, rapporto che rivela meccanismi di partecipazione convinta ma spesso anche complessa e conflittuale.
Ceti popolari e circuiti della "nazione". Il caso di Terra d'Otranto dagli anni Venti all'Unità
CAROPPO, Elisabetta
2013-01-01
Abstract
Il saggio si inserisce nell’attuale dibattito sulla formazione delle nazioni contemporanee e sui processi di costruzione dello Stato in Italia, con particolare riferimento al contributo del Mezzogiorno alla causa risorgimentale. In esso si analizzano, utilizzando documentazione diversa (processi politici conservati presso l’Archivio di Stato di Lecce, carte relative agli esuli nel Regno di Sardegna presso l’Archivio di Stato di Torino, lettere a Garibaldi, fonti coeve a stampa, ecc.), i canali della politicizzazione che si innescano nell’antica provincia di Terra d’Otranto (corrispondente alle attuali province di Brindisi, Lecce e Taranto) tra gli anni Venti e l’Unità. In quest’ottica, si individuano tre momenti cruciali per capire i termini concreti attraverso cui quest’area del Mezzogiorno si inserì nel circuito di costruzione dell’Unità nazionale, e cioè la lotta politica maturata attorno al 1848; l’esperienza dell’esilio successiva al fallimento dei moti del ’48; la mitizzazione nazionale della figura di Garibaldi creatasi all’incirca attorno al 1860. L’attenzione, in particolare, si focalizza sul rapporto dei ceti popolari (soprattutto artigiani e piccoli commercianti) con la causa nazionale, rapporto che rivela meccanismi di partecipazione convinta ma spesso anche complessa e conflittuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.