I crateri a volute non sono una forma immediatamente associata a Metaponto e, in base ai dati editi, non si può negare che tale percezione sia giustificata. Non sono infatti noti esemplari di importazione di epoca arcaica e classica provenienti dalla città o dal suo territorio e questo tipo di cratere, pur entrando a far parte del repertorio morfologico delle officine metapontine già con la fase iniziale della produzione a figure rosse, non sembra godere di grande successo. Sempre attestati con un numero esiguo di esemplari, essi provengono da contesti della Peucezia. Le evidenze relative alla presenza di vasi di questa forma a Metaponto e nel suo territorio riguardano invece principalmente la seconda metà del IV secolo a.C. quando crateri a volute sono stati rinvenuti, oltre che nelle necropoli urbane (Crucinia) e della chora (Pantanello, Avinella, Giardinetto, Pizzica), anche nel santuario di Pantanello.
I crateri a volute a Metaponto: i dati della chora
SILVESTRELLI, Francesca
2014-01-01
Abstract
I crateri a volute non sono una forma immediatamente associata a Metaponto e, in base ai dati editi, non si può negare che tale percezione sia giustificata. Non sono infatti noti esemplari di importazione di epoca arcaica e classica provenienti dalla città o dal suo territorio e questo tipo di cratere, pur entrando a far parte del repertorio morfologico delle officine metapontine già con la fase iniziale della produzione a figure rosse, non sembra godere di grande successo. Sempre attestati con un numero esiguo di esemplari, essi provengono da contesti della Peucezia. Le evidenze relative alla presenza di vasi di questa forma a Metaponto e nel suo territorio riguardano invece principalmente la seconda metà del IV secolo a.C. quando crateri a volute sono stati rinvenuti, oltre che nelle necropoli urbane (Crucinia) e della chora (Pantanello, Avinella, Giardinetto, Pizzica), anche nel santuario di Pantanello.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.