L’interdisciplinarità rappresenta oggi una nozione sempre più utilizzata e generalmente considerata sinonimo di dialogo tra saperi. Come si è giunti ad avvertire il bisogno di tale dialogo? Quali sono i fattori che hanno portato alla compartimentazione fra le discipline? Che differenza esiste tra multidisciplinarità, interdisciplinarità e transdisciplinarità? In che rapporto si trova il discorso sulla interdisciplinarità con la tradizionale distinzione tra cultura umanistica e cultura scientifica? A partire dal celebre caso del richiamo della Ford Pinto, avvenuto negli anni Settanta negli Stati Uniti, dall’interno di molte discipline è sorta la “richiesta di etica” quale requisito necessario di molti codici deontologici. Si tratta indubbiamente di un risultato importante, sebbene ancora insufficiente rispetto alle potenzialità effettive dell’etica, se assunta nella sua capacità di cercare il necessario orientamento in dialogo con i propri interlocutori. Quale idea di filosofia consente di raggiungere questo obiettivo? Quale paradigma di comunicazione è richiesto per superare le secche di un approccio orientato meramente in senso deontologico? Quale valenza acquista l’ascolto come attitudine filosofica in grado di conciliare fatticità ed eidetica, dando così corpo alla ragion patica? Per alludere al percorso accennato nel libro, risulta pertanto adeguata la scelta di Angerona, divinità romana, nell’iconografia ricordata nell’atto di portare il dito alla bocca nella richiesta di un silenzio attentivo, conditio sine qua non per una proposta filosofica che sappia farsi carico dell’altro.
Interdisciplinarità ed etica della comunicazione
SCARAFILE, Giovanni
2014-01-01
Abstract
L’interdisciplinarità rappresenta oggi una nozione sempre più utilizzata e generalmente considerata sinonimo di dialogo tra saperi. Come si è giunti ad avvertire il bisogno di tale dialogo? Quali sono i fattori che hanno portato alla compartimentazione fra le discipline? Che differenza esiste tra multidisciplinarità, interdisciplinarità e transdisciplinarità? In che rapporto si trova il discorso sulla interdisciplinarità con la tradizionale distinzione tra cultura umanistica e cultura scientifica? A partire dal celebre caso del richiamo della Ford Pinto, avvenuto negli anni Settanta negli Stati Uniti, dall’interno di molte discipline è sorta la “richiesta di etica” quale requisito necessario di molti codici deontologici. Si tratta indubbiamente di un risultato importante, sebbene ancora insufficiente rispetto alle potenzialità effettive dell’etica, se assunta nella sua capacità di cercare il necessario orientamento in dialogo con i propri interlocutori. Quale idea di filosofia consente di raggiungere questo obiettivo? Quale paradigma di comunicazione è richiesto per superare le secche di un approccio orientato meramente in senso deontologico? Quale valenza acquista l’ascolto come attitudine filosofica in grado di conciliare fatticità ed eidetica, dando così corpo alla ragion patica? Per alludere al percorso accennato nel libro, risulta pertanto adeguata la scelta di Angerona, divinità romana, nell’iconografia ricordata nell’atto di portare il dito alla bocca nella richiesta di un silenzio attentivo, conditio sine qua non per una proposta filosofica che sappia farsi carico dell’altro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.