Il "De medicina equorum" di Giordano Ruffo, portato a compimento in latino fra il 1250 e il 1256, segna la rinascita della trattatistica veterinaria medievale. Esso godette di una diffusione talmente ampia da potersi ritenere un vero e proprio best seller, la cui fortuna si evince dal numero di testimoni superstiti, ben 168 (155 manoscritti e 13 a stampa) in 8 varietà linguistiche differenti: latino, italoromanzo, francese, occitanico, catalano, gallego, ebraico e tedesco. A fronte di una tradizione così ricca e articolata, il trattato risulta poco studiato. Manca l’edizione critica del testo latino e sono pochissime le traduzioni edite: tale situazione editoriale rende assai difficoltosa l’identificazione dei percorsi che hanno caratterizzato la diffusione romanza e non romanza della mascalcia e problematica l’individuazione delle famiglie dei testimoni. Dopo aver fornito dettagliate informazioni su Giordano Ruffo e il "De medicina equorum", nell’articolo si presentano i dati ricavati dalla collazione di un campione di codici: il procedimento ha consentito di isolare significative varianti strutturali e testuali, segnando l’avvio di una prima organica riflessione sulla fisionomia del trattato e sulla sua tradizione. Segue in appendice l’elenco dei manoscritti che tramandano l’opera.
Per uno studio sulla tradizione manoscritta del "De medicina equorum" di Giordano Ruffo (con un elenco dei testimoni manoscritti)
MONTINARO, ANTONIO
2011-01-01
Abstract
Il "De medicina equorum" di Giordano Ruffo, portato a compimento in latino fra il 1250 e il 1256, segna la rinascita della trattatistica veterinaria medievale. Esso godette di una diffusione talmente ampia da potersi ritenere un vero e proprio best seller, la cui fortuna si evince dal numero di testimoni superstiti, ben 168 (155 manoscritti e 13 a stampa) in 8 varietà linguistiche differenti: latino, italoromanzo, francese, occitanico, catalano, gallego, ebraico e tedesco. A fronte di una tradizione così ricca e articolata, il trattato risulta poco studiato. Manca l’edizione critica del testo latino e sono pochissime le traduzioni edite: tale situazione editoriale rende assai difficoltosa l’identificazione dei percorsi che hanno caratterizzato la diffusione romanza e non romanza della mascalcia e problematica l’individuazione delle famiglie dei testimoni. Dopo aver fornito dettagliate informazioni su Giordano Ruffo e il "De medicina equorum", nell’articolo si presentano i dati ricavati dalla collazione di un campione di codici: il procedimento ha consentito di isolare significative varianti strutturali e testuali, segnando l’avvio di una prima organica riflessione sulla fisionomia del trattato e sulla sua tradizione. Segue in appendice l’elenco dei manoscritti che tramandano l’opera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.