Alla luce del più recente dibattito storiografico, il contributo analizza, attraverso più documenti e con una prospettiva ravvicinata, l’influenza e le iniziative del movimento neutralista in provincia di Bari rispetto a un fronte interventista che nell’immaginario collettivo sembra avere occupato con più prepotenza i versanti della modernità (nell’armamentario comunicativo e simbolico) e della mobilitazione di piazza. Il caso di studio al contrario offre un inedito e significativo spaccato di un’attiva partecipazione pubblica dei neutralisti, sopratutto per il ruolo di primo piano svolto nel dibattito sulla guerra e nelle azioni contro di essa dalle componenti più giovani del partito socialista e del movimento sindacalista rivoluzionario pugliese, confutando in sostanza il quadro interpretativo di “relativa calma” e di rassegnazione che caratterizzerebbe nella lotta pro e contro l’intervento, a seconda dei territori, le regioni a sud di Roma durante i “dieci mesi di passione” tra la dichiarazione di neutralità e l’entrata dell’Italia nella Grande Guerra.

“Contro la guerra e la fame”. Il non interventismo dei giovani socialisti in provincia di Bari (1914-1915)

DE DONNO, Daria
2015-01-01

Abstract

Alla luce del più recente dibattito storiografico, il contributo analizza, attraverso più documenti e con una prospettiva ravvicinata, l’influenza e le iniziative del movimento neutralista in provincia di Bari rispetto a un fronte interventista che nell’immaginario collettivo sembra avere occupato con più prepotenza i versanti della modernità (nell’armamentario comunicativo e simbolico) e della mobilitazione di piazza. Il caso di studio al contrario offre un inedito e significativo spaccato di un’attiva partecipazione pubblica dei neutralisti, sopratutto per il ruolo di primo piano svolto nel dibattito sulla guerra e nelle azioni contro di essa dalle componenti più giovani del partito socialista e del movimento sindacalista rivoluzionario pugliese, confutando in sostanza il quadro interpretativo di “relativa calma” e di rassegnazione che caratterizzerebbe nella lotta pro e contro l’intervento, a seconda dei territori, le regioni a sud di Roma durante i “dieci mesi di passione” tra la dichiarazione di neutralità e l’entrata dell’Italia nella Grande Guerra.
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