Il lavoro si propone di approfondire il tema del diritto all’istruzione, con particolare riguardo al rapporto conflittuale tra Stato e Regioni nella regolazione della materia. In tal senso, si intende evidenziare i problemi di equilibrio e di contrasto, tra i diversi attori, che la materia porta con sé, in una prospettiva prima storico-costituzionale, poi legislativa ed infine giurisprudenziale. In particolare, l’attuale complesso quadro di competenze legislative del diritto all’istruzione, ha visto la Corte costituzionale svolgere un ruolo da protagonista, con una evoluzione non sempre lineare e coerente delle sue pronunce. a seguito delle riforme legislative e costituzionali a cavallo del 2000 si è sviluppato il seguente paradosso: da un lato vi è stata una formale evoluzione della materia, con un’amministrazione statale che non è più il solo soggetto chiamato ad intervenire in via diretta nell’assolvimento della finalità di istruzione, lasciando spazio a Regioni ed alle stesse scuole; dall’altro lato, però, si registra una sostanziale involuzione del settore, poichè l’apparato ministeriale, se teoricamente ha accettato il nuovo sistema, nei fatti pare continuare a muoversi come se l’autonomia delle scuole ed il riparto di competenze con le Regioni non fossero entrati in vigore.
Il perenne conflitto tra Stato e Regioni in materia d’istruzione. I riflessi sulla involuzione del settore.
Michele Troisi
2018-01-01
Abstract
Il lavoro si propone di approfondire il tema del diritto all’istruzione, con particolare riguardo al rapporto conflittuale tra Stato e Regioni nella regolazione della materia. In tal senso, si intende evidenziare i problemi di equilibrio e di contrasto, tra i diversi attori, che la materia porta con sé, in una prospettiva prima storico-costituzionale, poi legislativa ed infine giurisprudenziale. In particolare, l’attuale complesso quadro di competenze legislative del diritto all’istruzione, ha visto la Corte costituzionale svolgere un ruolo da protagonista, con una evoluzione non sempre lineare e coerente delle sue pronunce. a seguito delle riforme legislative e costituzionali a cavallo del 2000 si è sviluppato il seguente paradosso: da un lato vi è stata una formale evoluzione della materia, con un’amministrazione statale che non è più il solo soggetto chiamato ad intervenire in via diretta nell’assolvimento della finalità di istruzione, lasciando spazio a Regioni ed alle stesse scuole; dall’altro lato, però, si registra una sostanziale involuzione del settore, poichè l’apparato ministeriale, se teoricamente ha accettato il nuovo sistema, nei fatti pare continuare a muoversi come se l’autonomia delle scuole ed il riparto di competenze con le Regioni non fossero entrati in vigore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.