Dall'ampia produzione di traduzioni dialettali della "Commedia", che a partire dalla prova d'autore di Carlo Porta ai primi dell'Ottocento si è sviluppata in maniera abbastanza omogenea in ogni parte d'Italia, sono state isolati e studiati i casi in cui oggetto dell'adattamento vernacolare è stato il solo canto V dell' "Inferno". In particolare si tratta di due versioni integrali, quella di G.B. Vigo e di G. Vicini (ovvero Èl Cino), rispettivamente in genovese e in bolognese, alle quali se ne aggiungono altre quattro (di G. Acquisti in ferrarese, di C. Frigiolini in piemontese, di P. Bonini in friulano e di A. Sestito in calabrese)limitate all'episodio di Paolo e Francesca. Questi autori hanno saputo proporsi come un campione emblematico di quello straordinario mondo di personaggi che nella loro profonda ammirazione per la poesia di Dante hanno trovato le ragioni per impegnarsi tanto nell'impossibile impresa di creare un equivalente, linguisticamente nuovo, della "Commedia", quanto in una più o meno libera rielaborazione. Questo oscuro e misconosciuto lavoro è stato altresì il mezzo piú efficace attraverso il quale la poesia dantesca si è diffusa presso gli strati meno colti della società ed è diventata davvero patrimonio di tutti, da un lato contribuendo a far riconoscere nelle nostre antiche origini culturali i valori dell'identità nazionale e dall'altro aggiungendo un non piccolo tassello alla fortuna di Dante e della sua opera nel corso degli ultimi due secoli.

Le traduzioni dialettali del canto V dell’‘Inferno’

Marzo Antonio
2017-01-01

Abstract

Dall'ampia produzione di traduzioni dialettali della "Commedia", che a partire dalla prova d'autore di Carlo Porta ai primi dell'Ottocento si è sviluppata in maniera abbastanza omogenea in ogni parte d'Italia, sono state isolati e studiati i casi in cui oggetto dell'adattamento vernacolare è stato il solo canto V dell' "Inferno". In particolare si tratta di due versioni integrali, quella di G.B. Vigo e di G. Vicini (ovvero Èl Cino), rispettivamente in genovese e in bolognese, alle quali se ne aggiungono altre quattro (di G. Acquisti in ferrarese, di C. Frigiolini in piemontese, di P. Bonini in friulano e di A. Sestito in calabrese)limitate all'episodio di Paolo e Francesca. Questi autori hanno saputo proporsi come un campione emblematico di quello straordinario mondo di personaggi che nella loro profonda ammirazione per la poesia di Dante hanno trovato le ragioni per impegnarsi tanto nell'impossibile impresa di creare un equivalente, linguisticamente nuovo, della "Commedia", quanto in una più o meno libera rielaborazione. Questo oscuro e misconosciuto lavoro è stato altresì il mezzo piú efficace attraverso il quale la poesia dantesca si è diffusa presso gli strati meno colti della società ed è diventata davvero patrimonio di tutti, da un lato contribuendo a far riconoscere nelle nostre antiche origini culturali i valori dell'identità nazionale e dall'altro aggiungendo un non piccolo tassello alla fortuna di Dante e della sua opera nel corso degli ultimi due secoli.
2017
978-88-6194-321-6
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