Seguendo una linea di ideale continuità con la cosidetta "letteratura della crisi" degli anni '30 del secolo scorso, il presente contributo intende esaminare le molteplici ragioni che hanno condotto il processo di integrazione europea in una fase di stallo, con l'Unione europea squassata sia da fenomeni esogeni, come la formidabili spinte centrifughe provocate dalla globalizzazione e dall'immigrazione di massa, sai da fattori endogeni, strettamente collegati ai primi, quali l'avanzata dei populismi e il prevalere di visioni etno-nazionaliste, ben rappresentate dagli esiti del referendum inglese sulla Brexit e dalle chiusure alla cooperazione da parte di numerosi paesi membri. Dopo una breve analisi dei tratti decisivi della prima fase del processo di integrazione europea, si esaminerà il tormentato processo di costituzionalizzazione dell'Unione europea, con i suoi successi e i suoi fallimenti, sostanziatosi nei fatti in due costituzioni, antitetiche e, per certi aspetti, antidemocratiche entrambi. In terzo luogo si analizzerà a fondo il deficit di democrazia e la presunta assenza di un dêmos europeo per giungere, infine, a descrivere il processo di integrazione europea come l'ultima, riuscita tappa del processo di civilizzazione statuale, formulando contemporaneamente alcune proposte di riforma politica e istituzionale, in grado di rendere l'Unione europea più democratica e rispondente ai bisogni attuali della società.
La coscienza della crisi europea. Civilizzazione statuale e integrazione europea
Alessandro Isoni
In corso di stampa
Abstract
Seguendo una linea di ideale continuità con la cosidetta "letteratura della crisi" degli anni '30 del secolo scorso, il presente contributo intende esaminare le molteplici ragioni che hanno condotto il processo di integrazione europea in una fase di stallo, con l'Unione europea squassata sia da fenomeni esogeni, come la formidabili spinte centrifughe provocate dalla globalizzazione e dall'immigrazione di massa, sai da fattori endogeni, strettamente collegati ai primi, quali l'avanzata dei populismi e il prevalere di visioni etno-nazionaliste, ben rappresentate dagli esiti del referendum inglese sulla Brexit e dalle chiusure alla cooperazione da parte di numerosi paesi membri. Dopo una breve analisi dei tratti decisivi della prima fase del processo di integrazione europea, si esaminerà il tormentato processo di costituzionalizzazione dell'Unione europea, con i suoi successi e i suoi fallimenti, sostanziatosi nei fatti in due costituzioni, antitetiche e, per certi aspetti, antidemocratiche entrambi. In terzo luogo si analizzerà a fondo il deficit di democrazia e la presunta assenza di un dêmos europeo per giungere, infine, a descrivere il processo di integrazione europea come l'ultima, riuscita tappa del processo di civilizzazione statuale, formulando contemporaneamente alcune proposte di riforma politica e istituzionale, in grado di rendere l'Unione europea più democratica e rispondente ai bisogni attuali della società.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.