I resti di tacchino (Meleagris gallopavo L.) rinvenuti nei livelli di XVII secolo dello scavo dell’area del Nuovo Mercato Testaccio a Roma, sono tra i primi rinvenuti in un contesto archeologico italiano. I dati raccolti, correlati ad una ricca documentazione scritta e iconografica, permettono di ricostruire le tappe di diffusione del tacchino in Europa. La specie, importata dall’America in Spagna, come attesta un ordine reale del 3 settembre dello stesso anno, giunge in Italia nel 1520. Di seguito compare in Francia in un documento datato al 1534 e, nel 1560, in Germania. A metà del XVI secolo il tacchino si diffonde in Norvegia, Danimarca e Svezia. Per quanto riguarda l’Italia se ne trova testimonianza nell’affresco di villa Medici a Trinità dei Monti a Roma, realizzato da Jacopo Zucchi tra il 1576 e il 1577. Un tacchino è inoltre affrescato sulla volta del loggiato settentrionale di Palazzo Altemps a Roma, opera che Antonio Viviani realizzò tra il 1592 e il 1595, mentre ancora più antico è il tacchino in bronzo del Giambologna, che fu realizzato dall’artista fiammingo nel 1564 per decorare la grotta degli animali della villa medicea di Castello a Firenze.
Prime segnalazioni di resti di tacchino in Italia
De Grossi Mazzorin J.
;
2016-01-01
Abstract
I resti di tacchino (Meleagris gallopavo L.) rinvenuti nei livelli di XVII secolo dello scavo dell’area del Nuovo Mercato Testaccio a Roma, sono tra i primi rinvenuti in un contesto archeologico italiano. I dati raccolti, correlati ad una ricca documentazione scritta e iconografica, permettono di ricostruire le tappe di diffusione del tacchino in Europa. La specie, importata dall’America in Spagna, come attesta un ordine reale del 3 settembre dello stesso anno, giunge in Italia nel 1520. Di seguito compare in Francia in un documento datato al 1534 e, nel 1560, in Germania. A metà del XVI secolo il tacchino si diffonde in Norvegia, Danimarca e Svezia. Per quanto riguarda l’Italia se ne trova testimonianza nell’affresco di villa Medici a Trinità dei Monti a Roma, realizzato da Jacopo Zucchi tra il 1576 e il 1577. Un tacchino è inoltre affrescato sulla volta del loggiato settentrionale di Palazzo Altemps a Roma, opera che Antonio Viviani realizzò tra il 1592 e il 1595, mentre ancora più antico è il tacchino in bronzo del Giambologna, che fu realizzato dall’artista fiammingo nel 1564 per decorare la grotta degli animali della villa medicea di Castello a Firenze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.