Il nuovo principio della competenza finanziaria potenziata ha il duplice obiettivo di determinare un tendenziale ridimensionamento delle poste in conto residui che, nel tempo hanno assunto valori sempre meno realistici in termini di riscossioni e pagamenti, e di rendere più oggettive le previsioni di entrata e di spesa, contribuendo così a determinare un’informativa più corretta sui risultati di amministrazione nonché sull’impiego dell’eventuale avanzo per il finanziamento della spesa pubblica. Pertanto, con il presente studio si vuole valutare se in concreto tali obiettivi possono essere conseguiti. Oggetto di analisi, pertanto, sono le dinamiche relative ai residui attivi che vengono controllate: - osservando se il trend dei valori delle suddette grandezze iscritti nel conto del bilancio ha avuto un andamento decrescente così come auspicato dalla riforma; - analizzando la composizione della voce residui attivi da riportare all’esercizio successivo, verificando cioè qual è l’incidenza dei residui di nuova formazione rispetto ai residui derivanti dagli esercizi precedenti; questi ultimi, dopo essere stati ridotti con il ri-accertamento straordinario ed essere stati imputati correttamente all’esercizio in cui l’obbligazione sottostante scade, dovrebbero rappresentare una percentuale via via più bassa; considerando il valore del tasso di riscossione dei residui attivi che dovrebbe migliorare in seguito alla maggiore accuratezza richiesta durante le attività di accertamento dei residui; - valutando l’impatto generato sul risultato di amministrazione: l’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità - essendo indicativo del grado medio di inesigibilità dei residui attivi, tenuto conto del grado di riscossione riscontrato nel quinquennio precedente - dovrebbe essere di anno in anno più basso se l’attività di accertamento dei residui è stata svolta in maniera puntuale e oggettiva e, pertanto, dovrebbe consentire all’ente locale di avere maggiori risorse disponibili per sostenere la spesa pubblica. Dopo un inquadramento teorico del tema (§2), sono state evidenziate le principali implicazioni contabili e gestionali che derivano dall’applicazione del principio della competenza finanziaria potenziata ai residui (§3); è stata quindi presentata una indagine esplorativa (§ 4) svolta sui dati relativi ai residui desunti dal conto del bilancio e riguardanti un set di comuni (n. 23) che, fin dall’inizio, hanno partecipato al processo di sperimentazione dell’armonizzazione contabile nel settore pubblico. Nel § 5 sono stati discussi i risultati dell’indagine svolta e nel § 6 sono state proposte alcune riflessioni sugli effetti negativi che possono derivare dalla presenza, nel conto del bilancio, di residui attivi che, nonostante il lungo periodo di sperimentazione e di entrata a regime del principio della competenza finanziaria potenziata, non risultano ancora valutati correttamente. Sono, inoltre, presenti alcuni suggerimenti per operatori, responsabili politici e policy maker finalizzati a rendere l’attività di accertamento dei residui più oggettiva e, pertanto, più idonea per rappresentare la reale situazione finanziaria dell’ente.
Gli effetti della riforma sulla gestione dei residui attivi
Costa Antonio;Tafuro Alessandra
2018-01-01
Abstract
Il nuovo principio della competenza finanziaria potenziata ha il duplice obiettivo di determinare un tendenziale ridimensionamento delle poste in conto residui che, nel tempo hanno assunto valori sempre meno realistici in termini di riscossioni e pagamenti, e di rendere più oggettive le previsioni di entrata e di spesa, contribuendo così a determinare un’informativa più corretta sui risultati di amministrazione nonché sull’impiego dell’eventuale avanzo per il finanziamento della spesa pubblica. Pertanto, con il presente studio si vuole valutare se in concreto tali obiettivi possono essere conseguiti. Oggetto di analisi, pertanto, sono le dinamiche relative ai residui attivi che vengono controllate: - osservando se il trend dei valori delle suddette grandezze iscritti nel conto del bilancio ha avuto un andamento decrescente così come auspicato dalla riforma; - analizzando la composizione della voce residui attivi da riportare all’esercizio successivo, verificando cioè qual è l’incidenza dei residui di nuova formazione rispetto ai residui derivanti dagli esercizi precedenti; questi ultimi, dopo essere stati ridotti con il ri-accertamento straordinario ed essere stati imputati correttamente all’esercizio in cui l’obbligazione sottostante scade, dovrebbero rappresentare una percentuale via via più bassa; considerando il valore del tasso di riscossione dei residui attivi che dovrebbe migliorare in seguito alla maggiore accuratezza richiesta durante le attività di accertamento dei residui; - valutando l’impatto generato sul risultato di amministrazione: l’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità - essendo indicativo del grado medio di inesigibilità dei residui attivi, tenuto conto del grado di riscossione riscontrato nel quinquennio precedente - dovrebbe essere di anno in anno più basso se l’attività di accertamento dei residui è stata svolta in maniera puntuale e oggettiva e, pertanto, dovrebbe consentire all’ente locale di avere maggiori risorse disponibili per sostenere la spesa pubblica. Dopo un inquadramento teorico del tema (§2), sono state evidenziate le principali implicazioni contabili e gestionali che derivano dall’applicazione del principio della competenza finanziaria potenziata ai residui (§3); è stata quindi presentata una indagine esplorativa (§ 4) svolta sui dati relativi ai residui desunti dal conto del bilancio e riguardanti un set di comuni (n. 23) che, fin dall’inizio, hanno partecipato al processo di sperimentazione dell’armonizzazione contabile nel settore pubblico. Nel § 5 sono stati discussi i risultati dell’indagine svolta e nel § 6 sono state proposte alcune riflessioni sugli effetti negativi che possono derivare dalla presenza, nel conto del bilancio, di residui attivi che, nonostante il lungo periodo di sperimentazione e di entrata a regime del principio della competenza finanziaria potenziata, non risultano ancora valutati correttamente. Sono, inoltre, presenti alcuni suggerimenti per operatori, responsabili politici e policy maker finalizzati a rendere l’attività di accertamento dei residui più oggettiva e, pertanto, più idonea per rappresentare la reale situazione finanziaria dell’ente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.