La migliore pedagogia dell’infanzia, riprendendo il filone della “pedagogia narrativa” contemporanea, ribadisce il valore della narrazione come “luogo formativo” e la struttura narrativa della stessa esperienza umana. L’introduzione del paradigma narrativo nel campo dell’epistemologia della mente trova una sua giustificazione nella svolta che, da J. Bruner in poi, ha caratterizzato la psicologia cognitiva. Tale ricco patrimonio teorico costituisce il retroterra del contributo, che cerca di leggere con approccio fenomenologico-ermeneutico il vissuto dell’esperienza narrativa, analizzando il racconto e l’ascolto delle fiabe come luogo di educazione all’ascolto, alla relazione, al pensiero, decisivo per la costruzione identitaria del bambino e il suo processo di scoperta del mondo.
Infanzia, narrazione e ricerca di senso
Marcello Tempesta
2019-01-01
Abstract
La migliore pedagogia dell’infanzia, riprendendo il filone della “pedagogia narrativa” contemporanea, ribadisce il valore della narrazione come “luogo formativo” e la struttura narrativa della stessa esperienza umana. L’introduzione del paradigma narrativo nel campo dell’epistemologia della mente trova una sua giustificazione nella svolta che, da J. Bruner in poi, ha caratterizzato la psicologia cognitiva. Tale ricco patrimonio teorico costituisce il retroterra del contributo, che cerca di leggere con approccio fenomenologico-ermeneutico il vissuto dell’esperienza narrativa, analizzando il racconto e l’ascolto delle fiabe come luogo di educazione all’ascolto, alla relazione, al pensiero, decisivo per la costruzione identitaria del bambino e il suo processo di scoperta del mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.