La vivacità che Giuseppe Galasso ha saputo infondere alla sua operosità di intellettuale si è espressa in diversi campi dell’attività culturale. Interpretava la professione di storico secondo l’indirizzo per il quale «Non è la storia maestra di vita, ma la vita maestra della storia», questo assunto rivela che per lui l’interesse maggiore fu la capacità di comprendere l’impatto che l’azione esercitava sulla società. Ancor più, fu cosciente che il ruolo dello storico doveva essere rivolto alla comprensione di tutte quelle strutture che determinano coesione, integrazione e quindi riconoscimento sociale. Un’attività rivolta, dunque, alla concettualizzazione dei processi storici, alla definizione di categorie interpretative della realtà. Il suo ruolo di meridionalista si sostanzia nell’azione di colui che, tra i molteplici impegni, ha saputo elaborare ed individuare le linee evolutive di una civiltà che, utilizzando le categorie antropologiche, poteva essere definita come “altra Europa”. Accanto al suo valore di storico va altresì ricordato il suo eccezionale esempio di intellettuale animato da una profonda sensibilità verso le tematiche ambientali e votato all’energica difesa rivolta alla tutela del paesaggio e del territorio.
La storia come spazio d’interpretazione del potere. Considerazioni conclusive a margine del convegno
S. Barbagallo
2021-01-01
Abstract
La vivacità che Giuseppe Galasso ha saputo infondere alla sua operosità di intellettuale si è espressa in diversi campi dell’attività culturale. Interpretava la professione di storico secondo l’indirizzo per il quale «Non è la storia maestra di vita, ma la vita maestra della storia», questo assunto rivela che per lui l’interesse maggiore fu la capacità di comprendere l’impatto che l’azione esercitava sulla società. Ancor più, fu cosciente che il ruolo dello storico doveva essere rivolto alla comprensione di tutte quelle strutture che determinano coesione, integrazione e quindi riconoscimento sociale. Un’attività rivolta, dunque, alla concettualizzazione dei processi storici, alla definizione di categorie interpretative della realtà. Il suo ruolo di meridionalista si sostanzia nell’azione di colui che, tra i molteplici impegni, ha saputo elaborare ed individuare le linee evolutive di una civiltà che, utilizzando le categorie antropologiche, poteva essere definita come “altra Europa”. Accanto al suo valore di storico va altresì ricordato il suo eccezionale esempio di intellettuale animato da una profonda sensibilità verso le tematiche ambientali e votato all’energica difesa rivolta alla tutela del paesaggio e del territorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.