L’insegnamento di competenze motorie richiede l’interazione dei modelli dell’apprendimento. In riferimento alla teoria dei sistemi dinamici (Edwards,2011), particolare rilievo assumono le relazioni esistenti tra stili d’insegnamento e processi di insegnamento-apprendimento non-lineari (Mosston & Ashworth 2008; Chow et al.,2007; Chow 2013), al fine di evidenziare le relazioni allievo-compito-ambiente, mediante la libera esplorazione, la scoperta guidata di varianti esecutive e la risoluzione di problemi da parte dell’allievo. Secondo la teoria dei sistemi dinamici, la percezione è un processo attraverso cui l’individuo, senza dover ricorrere alla memoria, sperimenta e individua immediatamente nell’ambiente le informazioni già presenti e funzionali all’azione; è anche definito approccio ecologico poiché considera la complessa interazione fra individuo-compito-ambiente (Newell, 1986). L’apprendimento scaturisce direttamente dall’interazione dell’individuo con l’ambiente circostante in cui l’aspetto più significativo è il collegamento percezione-azione (Edwards 2011). Le condizioni dell’ambiente di apprendimento offrono agli allievi diverse opportunità di eseguire varianti dell’abilità motoria (Gallahue et al.,2012), adattate a determinate situazioni che possono essere analoghe ma non identiche. La variabilità delle risposte motorie dei bambini è condizionata dalla situazione (vicino-lontano, pesante-leggero, ecc) già presente nell’ambiente o intenzionalmente proposta dall’insegnante. L’insegnante secondo il modello didattico tradizionale, propone compiti motori predefiniti, in sequenza lineare e chiusi nelle possibilità di risposta, in cui si procede dal facile e noto al difficile e meno noto o dal semplice al complesso; l’allievo esegue numerose ripetizioni, ricorrendo alla memoria per richiamare continuamente precedenti esperienze motorie. Secondo l’approccio della teoria dei sistemi dinamici, è la variazione della situazione a condizionare le diverse possibilità di risposta motoria; in tal caso il processo di apprendimento motorio non segue un percorso predefinito e sequenziale ma un percorso non-lineare, cioè variabile ed aperto alle interconnessioni tra abilità motorie e varianti esecutive (Chow, 2013).
Stili di apprendimento e insegnamento non lineari nell’educazione fisica e nello sport. Un nuovo paradigma per gli insegnanti?
Dario Colella
Writing – Original Draft Preparation
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2021-01-01
Abstract
L’insegnamento di competenze motorie richiede l’interazione dei modelli dell’apprendimento. In riferimento alla teoria dei sistemi dinamici (Edwards,2011), particolare rilievo assumono le relazioni esistenti tra stili d’insegnamento e processi di insegnamento-apprendimento non-lineari (Mosston & Ashworth 2008; Chow et al.,2007; Chow 2013), al fine di evidenziare le relazioni allievo-compito-ambiente, mediante la libera esplorazione, la scoperta guidata di varianti esecutive e la risoluzione di problemi da parte dell’allievo. Secondo la teoria dei sistemi dinamici, la percezione è un processo attraverso cui l’individuo, senza dover ricorrere alla memoria, sperimenta e individua immediatamente nell’ambiente le informazioni già presenti e funzionali all’azione; è anche definito approccio ecologico poiché considera la complessa interazione fra individuo-compito-ambiente (Newell, 1986). L’apprendimento scaturisce direttamente dall’interazione dell’individuo con l’ambiente circostante in cui l’aspetto più significativo è il collegamento percezione-azione (Edwards 2011). Le condizioni dell’ambiente di apprendimento offrono agli allievi diverse opportunità di eseguire varianti dell’abilità motoria (Gallahue et al.,2012), adattate a determinate situazioni che possono essere analoghe ma non identiche. La variabilità delle risposte motorie dei bambini è condizionata dalla situazione (vicino-lontano, pesante-leggero, ecc) già presente nell’ambiente o intenzionalmente proposta dall’insegnante. L’insegnante secondo il modello didattico tradizionale, propone compiti motori predefiniti, in sequenza lineare e chiusi nelle possibilità di risposta, in cui si procede dal facile e noto al difficile e meno noto o dal semplice al complesso; l’allievo esegue numerose ripetizioni, ricorrendo alla memoria per richiamare continuamente precedenti esperienze motorie. Secondo l’approccio della teoria dei sistemi dinamici, è la variazione della situazione a condizionare le diverse possibilità di risposta motoria; in tal caso il processo di apprendimento motorio non segue un percorso predefinito e sequenziale ma un percorso non-lineare, cioè variabile ed aperto alle interconnessioni tra abilità motorie e varianti esecutive (Chow, 2013).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.