Il saggio muove dalla recente introduzione nel codice penale del principio di riserva di codice e si interroga sull’individuazione di un possibile criterio di definizione sul piano sistematico dei rapporti tra codice e legislazione complementare. Anche sulla scorta del fondamento teorico della nuova previsione di cui all’art. 3-bis c.p., rinvenibile nel principio di riconoscibilità, uno schema di riferimento viene individuato nel modello piramidale, cui si coordinano – in chiave dinamica – le strategie di pyramidal enforcement e responsive regulation. La praticabilità di simile indicazione è verificata alla luce di alcuni dati emergenti dalla legislazione complementare.
Riserva di codice e legislazione penale complementare
Giuseppe Rotolo
2019-01-01
Abstract
Il saggio muove dalla recente introduzione nel codice penale del principio di riserva di codice e si interroga sull’individuazione di un possibile criterio di definizione sul piano sistematico dei rapporti tra codice e legislazione complementare. Anche sulla scorta del fondamento teorico della nuova previsione di cui all’art. 3-bis c.p., rinvenibile nel principio di riconoscibilità, uno schema di riferimento viene individuato nel modello piramidale, cui si coordinano – in chiave dinamica – le strategie di pyramidal enforcement e responsive regulation. La praticabilità di simile indicazione è verificata alla luce di alcuni dati emergenti dalla legislazione complementare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.