Si propone un'analisi di Gell. 12.7. Nella rielaborazione di un episodio tratto dai Facta e Dicta di Valerio Massimo, si colgono la diffidenza di Aulo Gellio nei confronti delle funzioni ordinatrici del diritto, la sua inclinazione alla riflessione problematica e il suo rifiuto nei confronti di una logica, come quella giuridica, strumentale alla risoluzione dei casi controvertibili.
Aulo Gellio: giudice temporeggiatore
D'Alessio, Raffaele
2021-01-01
Abstract
Si propone un'analisi di Gell. 12.7. Nella rielaborazione di un episodio tratto dai Facta e Dicta di Valerio Massimo, si colgono la diffidenza di Aulo Gellio nei confronti delle funzioni ordinatrici del diritto, la sua inclinazione alla riflessione problematica e il suo rifiuto nei confronti di una logica, come quella giuridica, strumentale alla risoluzione dei casi controvertibili.File in questo prodotto:
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Versione editoriale
Note: Pubblicazione realizzata con il contributo del Dipartimento di Scienze Giuridiche
dell’Università del Salento su fondi PRIN 2017 ‘Visioni criminali dell’antico: Crimini e pene
nello specchio della letteratura tra esperienze e deformazioni’. Pubblicata in Open Access al link: https://www.prin-visionicriminali.unina.it/wp-content/uploads/2022/01/01-DAlessio.pdf
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