Secondo la definizione proposta da Tommaso d’Aquino la funzione specifica dell’umiltà cristiana consiste nell’annientare la superbia. Eckhart riformula filosoficamente la dottrina dell’umiltà. Sulla base di fonti stoiche il contrasto alla superbia è inteso come distacco dalle passioni e delegittimazione dell’esistenza degli enti determinati. Sulla base della concezione della materia teorizzata da Avicebron nel Fons vitae Eckhart procura una fondazione metafisica della sua dottrina: al pari di ogni ente di natura, l’uomo non è altro che materia indeterminata, la quale riceve ogni proprietà dalla forma divina che agisce in lei in modo immanente. L’umiltà filosofica apre l’uomo alla scoperta della sua natura divina.
ECKHART, AVICEBRON E LA RIFORMA FILOSOFICA DELL’UMILTÀ CRISTIANA
nadia bray
2021-01-01
Abstract
Secondo la definizione proposta da Tommaso d’Aquino la funzione specifica dell’umiltà cristiana consiste nell’annientare la superbia. Eckhart riformula filosoficamente la dottrina dell’umiltà. Sulla base di fonti stoiche il contrasto alla superbia è inteso come distacco dalle passioni e delegittimazione dell’esistenza degli enti determinati. Sulla base della concezione della materia teorizzata da Avicebron nel Fons vitae Eckhart procura una fondazione metafisica della sua dottrina: al pari di ogni ente di natura, l’uomo non è altro che materia indeterminata, la quale riceve ogni proprietà dalla forma divina che agisce in lei in modo immanente. L’umiltà filosofica apre l’uomo alla scoperta della sua natura divina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.