Il testo esplora la relazione tra la morfologia e la discriminazione di genere, concentrandosi sull'uso delle parole e sulle dissimmetrie morfologiche nella lingua italiana. L’analisi si riferisce alla denominazione di alcune professioni, tradizionalmente associate al genere maschile, come ingegnere, architetto, avvocato e giudice, che stentano ad essere declinate al femminile nonostante le attestazioni storiche. Questo fenomeno riflette pregiudizi culturali e visioni stereotipate legate al genere, che continuano a persistere, considerando il maschile come "genere ombrello", neutro. Si evidenzia l’importanza di strumenti quali i dizionari e i corpora linguistici digitali, come Ngram Viewer, per tracciare l’evoluzione dell’uso di queste forme nel tempo e analizzare i cambiamenti socio-culturali.
Morfologia diacronica e parità di genere
annarita miglietta
2022-01-01
Abstract
Il testo esplora la relazione tra la morfologia e la discriminazione di genere, concentrandosi sull'uso delle parole e sulle dissimmetrie morfologiche nella lingua italiana. L’analisi si riferisce alla denominazione di alcune professioni, tradizionalmente associate al genere maschile, come ingegnere, architetto, avvocato e giudice, che stentano ad essere declinate al femminile nonostante le attestazioni storiche. Questo fenomeno riflette pregiudizi culturali e visioni stereotipate legate al genere, che continuano a persistere, considerando il maschile come "genere ombrello", neutro. Si evidenzia l’importanza di strumenti quali i dizionari e i corpora linguistici digitali, come Ngram Viewer, per tracciare l’evoluzione dell’uso di queste forme nel tempo e analizzare i cambiamenti socio-culturali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
A. Miglietta MORFOLOGIA DIACRONICA E PARITÀ DI GENERE.pdf
accesso aperto
Licenza:
Creative commons
Dimensione
5.06 MB
Formato
Adobe PDF
|
5.06 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.