In un saggio intitolato Le film qu’on ne voit pas, lo sceneggiatore Jean-Claude Carrière riflette su un punto fermo e ineludibile per chiunque si sia avvicinato alla prassi del cinema: il rapporto con la realtà. Sostiene Carrière: «In questa inevitabile, spesso ossessiva, talvolta persino insormontabile relazione con la realtà, il cinema si è trasformato in un inganno, in modo da aggirare gli ostacoli che la realtà innalza. Alcuni dei suoi trucchi ricorrono così di frequente da costituire una seconda realtà che è scivolata dentro la prima». Ponendo come condizione espressiva del medium cinematografico un qualche rapporto con la realtà, ne deriva una contrapposizione storica tra un’ontologia dell’azione (cinema hollywoodiano) e un’ontologia della vita oltre l’azione (cinema italiano). Meno frequentata è una terza via, quella del surrealismo, non solo e non tanto inteso come avanguardia storica, ma come opzione di configurazione del reale, sia attraverso la messa in scena, sia attraverso la costruzione del campo narrativo, con un gusto per le storie «anomale» (Villa, Panelli, Longhi 2015); anomale proprio perché concepite al di fuori del perimetro delle due principali ontologie del cinema.
La via meno battuta
Bandirali, L.
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2021-01-01
Abstract
In un saggio intitolato Le film qu’on ne voit pas, lo sceneggiatore Jean-Claude Carrière riflette su un punto fermo e ineludibile per chiunque si sia avvicinato alla prassi del cinema: il rapporto con la realtà. Sostiene Carrière: «In questa inevitabile, spesso ossessiva, talvolta persino insormontabile relazione con la realtà, il cinema si è trasformato in un inganno, in modo da aggirare gli ostacoli che la realtà innalza. Alcuni dei suoi trucchi ricorrono così di frequente da costituire una seconda realtà che è scivolata dentro la prima». Ponendo come condizione espressiva del medium cinematografico un qualche rapporto con la realtà, ne deriva una contrapposizione storica tra un’ontologia dell’azione (cinema hollywoodiano) e un’ontologia della vita oltre l’azione (cinema italiano). Meno frequentata è una terza via, quella del surrealismo, non solo e non tanto inteso come avanguardia storica, ma come opzione di configurazione del reale, sia attraverso la messa in scena, sia attraverso la costruzione del campo narrativo, con un gusto per le storie «anomale» (Villa, Panelli, Longhi 2015); anomale proprio perché concepite al di fuori del perimetro delle due principali ontologie del cinema.File | Dimensione | Formato | |
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