La morte insensata di Davide Bifolco, il ragazzo scambiato per un latitante e ucciso nel 2014 a Napoli da un colpo d’arma da fuoco esploso da un carabiniere, è un evento collocato nella profondità temporale di questo diario filmato in parziale autogestione da Alessandro e Pietro, due amici di Davide scelti dal regista Agostino Ferrente con l’obiettivo di raccontare non la storia del ragazzo morto, ma il contesto in cui i fatti sono accaduti. Ferrente, autore con Giovanni Piperno del dittico Intervista a mia madre (2000) e Le cose belle (2014), aveva già sperimentato forme di ripresa affidate agli stessi non-attori; in Selfie (presentato al Festival di Berlino del 2019 nella sezione Panorama) questo approccio diventa tanto strutturale da marcare il titolo stesso dell’opera. In verità, l’oggetto mediale a cui il film si approssima non è tanto il selfie (letteralmente un autoscatto) ma complessivamente il digital storytelling che si pratica su piattaforme social come Snapchat e Instagram, dove gli utenti hanno la possibilità di postare brevi video o immagini, a cui aggiungere musica ed elementi grafici, con una funzione narrativa in senso lato.
Selfie
Bandirali, L.
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2019-01-01
Abstract
La morte insensata di Davide Bifolco, il ragazzo scambiato per un latitante e ucciso nel 2014 a Napoli da un colpo d’arma da fuoco esploso da un carabiniere, è un evento collocato nella profondità temporale di questo diario filmato in parziale autogestione da Alessandro e Pietro, due amici di Davide scelti dal regista Agostino Ferrente con l’obiettivo di raccontare non la storia del ragazzo morto, ma il contesto in cui i fatti sono accaduti. Ferrente, autore con Giovanni Piperno del dittico Intervista a mia madre (2000) e Le cose belle (2014), aveva già sperimentato forme di ripresa affidate agli stessi non-attori; in Selfie (presentato al Festival di Berlino del 2019 nella sezione Panorama) questo approccio diventa tanto strutturale da marcare il titolo stesso dell’opera. In verità, l’oggetto mediale a cui il film si approssima non è tanto il selfie (letteralmente un autoscatto) ma complessivamente il digital storytelling che si pratica su piattaforme social come Snapchat e Instagram, dove gli utenti hanno la possibilità di postare brevi video o immagini, a cui aggiungere musica ed elementi grafici, con una funzione narrativa in senso lato.File | Dimensione | Formato | |
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