La campagna di scavo del 2022, condotta dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento in collaborazione con il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna (oltre che in accordo con il locale Ufficio della SABAP e con il supporto del Consorzio di Torre Guaceto) ha riguardato quattro diverse aree d’indagine per una superficie complessiva di circa 220 mq; la strategia d’indagine è stata indirizzata all’ampliamento dei settori indagati nel corso del 2021 ed all’apertura di due sondaggi stratigrafici funzionali a valutare la potenziale estensione dei depositi antropici protostorici e/o dello stesso sepolcreto sul versante S/SE. Si descrivono sinteticamente a seguire i risultati raggiunti con i diversi interventi appena elencati: § Area 3: il sondaggio stratigrafico ha consentito di verificare come al di sotto dello strato di sabbia (il cui spessore varia da pochi centimetri a oltre 2 metri) vi sia uno strato antropico di torba nerastra dello spessore di 25-40 centimetri che contiene materiali ceramici e faunistici riferibili probabilmente al Bronzo Medio; questo strato poggia a sua volta sul banco di roccia sul quale sono presenti i medesimi materiali archeologici e che presenta alcuni tagli di buche da palo. § Area 4: l’indagine archeologica ha consentito di individuare e documentare un cluster di circa 20 tombe e relativi vasi accessori concentrati al limite settentrionale della stessa area (ovvero presso il limite meridionale dell’Area 1/2021); sono inoltre state identificate diverse buche da palo e numerose aree di concentrazione di materiali ceramici almeno in parte riconducibili a quanto resta di attività connesse con l’utilizzo del sepolcreto. § Area 5: non sono state individuate tombe, ma è stato possibile documentare 20 nuove buche da palo appartenenti alla Palizzata 1 (già documentata nell’Area 1 nel corso degli interventi 2019- 2020 e nella campagna di scavo 2021); è stata indagata inoltre la metà residua di un cospicuo deposito di sedimento ricco di materiale botanico combusto (anch’esso rinvenuto nell’Area 1/2021) che colma un’ampia depressione naturale del banco di roccia e che potrebbe riferirsi ad un accumulo di terra di rogo. § Area 6: l’indagine in questo piccolo saggio non ha condotto all’individuazione di nuove tombe, ma solo di residui depositi superficiali probabilmente riferibili a frequentazioni di epoca successiva a quella protostorica (probabilmente tarda Età Ellenistica) e di alcune buche di palo. Le modalità di seppellimento e le tipologie dei materiali presentano le caratteristiche tipiche delle tombe a cremazione di una fase evoluta del Bronzo Recente e iniziale del Bronzo Finale (c. 1200- 900 a.C.). Presso il Laboratorio di Archeologia di Torre Guaceto sono stati effettuati gli interventi di restauro e microscavo delle urne con l’analisi antropologica preliminare.

Torre Guaceto (Carovigno, BR): necropoli a cremazione

Teodoro Scarano
Primo
;
Marianna Porta;Claudia Minniti
2022-01-01

Abstract

La campagna di scavo del 2022, condotta dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento in collaborazione con il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna (oltre che in accordo con il locale Ufficio della SABAP e con il supporto del Consorzio di Torre Guaceto) ha riguardato quattro diverse aree d’indagine per una superficie complessiva di circa 220 mq; la strategia d’indagine è stata indirizzata all’ampliamento dei settori indagati nel corso del 2021 ed all’apertura di due sondaggi stratigrafici funzionali a valutare la potenziale estensione dei depositi antropici protostorici e/o dello stesso sepolcreto sul versante S/SE. Si descrivono sinteticamente a seguire i risultati raggiunti con i diversi interventi appena elencati: § Area 3: il sondaggio stratigrafico ha consentito di verificare come al di sotto dello strato di sabbia (il cui spessore varia da pochi centimetri a oltre 2 metri) vi sia uno strato antropico di torba nerastra dello spessore di 25-40 centimetri che contiene materiali ceramici e faunistici riferibili probabilmente al Bronzo Medio; questo strato poggia a sua volta sul banco di roccia sul quale sono presenti i medesimi materiali archeologici e che presenta alcuni tagli di buche da palo. § Area 4: l’indagine archeologica ha consentito di individuare e documentare un cluster di circa 20 tombe e relativi vasi accessori concentrati al limite settentrionale della stessa area (ovvero presso il limite meridionale dell’Area 1/2021); sono inoltre state identificate diverse buche da palo e numerose aree di concentrazione di materiali ceramici almeno in parte riconducibili a quanto resta di attività connesse con l’utilizzo del sepolcreto. § Area 5: non sono state individuate tombe, ma è stato possibile documentare 20 nuove buche da palo appartenenti alla Palizzata 1 (già documentata nell’Area 1 nel corso degli interventi 2019- 2020 e nella campagna di scavo 2021); è stata indagata inoltre la metà residua di un cospicuo deposito di sedimento ricco di materiale botanico combusto (anch’esso rinvenuto nell’Area 1/2021) che colma un’ampia depressione naturale del banco di roccia e che potrebbe riferirsi ad un accumulo di terra di rogo. § Area 6: l’indagine in questo piccolo saggio non ha condotto all’individuazione di nuove tombe, ma solo di residui depositi superficiali probabilmente riferibili a frequentazioni di epoca successiva a quella protostorica (probabilmente tarda Età Ellenistica) e di alcune buche di palo. Le modalità di seppellimento e le tipologie dei materiali presentano le caratteristiche tipiche delle tombe a cremazione di una fase evoluta del Bronzo Recente e iniziale del Bronzo Finale (c. 1200- 900 a.C.). Presso il Laboratorio di Archeologia di Torre Guaceto sono stati effettuati gli interventi di restauro e microscavo delle urne con l’analisi antropologica preliminare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/487984
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