Progettazione per l’educatore di strada. Il modello generativo

Tutta la storia dell’educazione è caratterizzata da ritorni alla strada: Don L. Bosco, A.S. Makarenko, O. Decroly, I. Illich, P. Freire, Don L. Milani, M. Lodi… ognuno in modo diverso ha tentato di incontrare i ragazzi per strada e di recuperare un dialogo con loro, al di fuori dell’ambito formale della scuola. Il lavoro di strada quindi non è una novità, rappresenta anzi per certi versi un ritorno della pedagogia alle sue origini. Per progettare un intervento di strada “generativo” risulta indispensabile il riferimento alla comunità locale, alle risorse che vi sono presenti, al sistema di relazioni nel quale le persone, le famiglie e i gruppi sono inseriti e di cui sono attori; ugualmente cruciale è l’attenzione per la dimensione micro, quella dei rapporti faccia a faccia e della quotidianità. Tutto ciò presuppone un impegno pedagogico nella creazione di una sussidiarietà nella sua dimensione orizzontale, verticale e circolare.