Il rapporto esistente tra l’offerta pubblica di acquisto totalitaria successiva e il regime derogatorio è stato oggetto, dall’introduzione della normativa in materia di opa obbligatoria (con la l. n. 149/1992) ad oggi, di una serie di interventi legislativi che hanno modificato profondamente la disciplina. Nel vigore della l. n. 149/92 a fronte di un obbligo di offerta derivante dall’acquisizione del controllo o dalla volontà di acquisirlo era prevista una sola fattispecie esimente determinata in modo puntuale dalla normativa primaria e finalizzata ad escludere l’obbligo di offerta nell’ipotesi in cui non si fosse verificato un sostanziale mutamento della situazione di controllo. Con il d. lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) e i successivi interventi legislativi, la disciplina dell’opa obbligatoria è stata profondamente innovata con la previsione di un regime derogatorio “semirigido”: a fronte di un obbligo di offerta ricollegato al superamento di determinate soglie sono state individuate una pluralita di fattispecie esimenti. La molteplicità delle esenzioni e l’impossibilità di ricondurle alla medesima ratio ha condotto l’Autore, dopo un’analisi comparatistica, ad interrogarsi sulla natura delle ipotesi esimenti e sugli interessi sottesi a ciascuna di esse, in ragione dell’ampio potere riconosciuto alla Consob di definire sul piano regolamentare il perimetro di operatività della maggior parte delle ipotesi di esenzione (potere regolamentare ex ante) e la possibilità di individuare ulteriori fattispecie esimenti riconducibili, per identità di ratio, a quelle legislativamente previste (potere amministrativo ex post).
Offerta pubblica di acquisto e regime derogatorio
Luchena, Serenella Sabina
2023-01-01
Abstract
Il rapporto esistente tra l’offerta pubblica di acquisto totalitaria successiva e il regime derogatorio è stato oggetto, dall’introduzione della normativa in materia di opa obbligatoria (con la l. n. 149/1992) ad oggi, di una serie di interventi legislativi che hanno modificato profondamente la disciplina. Nel vigore della l. n. 149/92 a fronte di un obbligo di offerta derivante dall’acquisizione del controllo o dalla volontà di acquisirlo era prevista una sola fattispecie esimente determinata in modo puntuale dalla normativa primaria e finalizzata ad escludere l’obbligo di offerta nell’ipotesi in cui non si fosse verificato un sostanziale mutamento della situazione di controllo. Con il d. lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) e i successivi interventi legislativi, la disciplina dell’opa obbligatoria è stata profondamente innovata con la previsione di un regime derogatorio “semirigido”: a fronte di un obbligo di offerta ricollegato al superamento di determinate soglie sono state individuate una pluralita di fattispecie esimenti. La molteplicità delle esenzioni e l’impossibilità di ricondurle alla medesima ratio ha condotto l’Autore, dopo un’analisi comparatistica, ad interrogarsi sulla natura delle ipotesi esimenti e sugli interessi sottesi a ciascuna di esse, in ragione dell’ampio potere riconosciuto alla Consob di definire sul piano regolamentare il perimetro di operatività della maggior parte delle ipotesi di esenzione (potere regolamentare ex ante) e la possibilità di individuare ulteriori fattispecie esimenti riconducibili, per identità di ratio, a quelle legislativamente previste (potere amministrativo ex post).File | Dimensione | Formato | |
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