Partendo dall’esigenza di indagare più approfonditamente sul ruolo che territori del Mezzogiorno d’Italia come la Puglia esercitarono nei rapporti politici con la penisola ellenica tra gli anni ’20 e ’30 dell’Ottocento, il saggio si sofferma sulla rete di relazioni venutesi a creare tra la Grecia e l’antica provincia di Terra d’Otranto (nel Mezzogiorno d’Italia), ricostruendole in maniera più analitica e circostanziata. Il riferimento va, innanzitutto, al contributo fornito alla rivoluzione greca dai porti salentini e a una serie di protagonisti che si imbarcarono per o dalle isole greche o che fecero da spola tra la Grecia, la Terra d’Otranto e altre zone del Mezzogiorno; nonché ai collegamenti intercorsi tra esuli greci, liberali salentini e sette segrete presenti in provincia – in primis la Carboneria – e alle ricadute concrete che, sul fronte delle agitazioni politiche locali, la diffusione del mito dell’indipendenza greca esercitò nell’area indagata. Dalla ricerca condotta emerge un quadro caratterizzato da frequenti e articolati rapporti della provincia in questione con la Grecia, e specialmente con le isole Ionie; una provincia profondamente sensibile alla causa indipendentistica greca e capace di inserirsi pienamente all’interno di un crocevia continuo di scambi e relazioni di più ampio raggio in linea con l’evolversi della situazione politica e sociale dell’Europa. In tutto questo, centrale si rivelò il ruolo fornito da una serie di figure (anche straniere) come caffettieri, negozianti, padroni di barche spesso affiliati alla Carboneria e/o dediti a volte al contrabbando e a traffici illeciti, i quali, salpando o approdando dai/nei porti salentini, non mancarono di contribuire alla diffusione di notizie “allarmanti” e “sediziose”, anche tramite lettere e corrispondenza private.
Il caffè, il porto, la setta. Terra d'Otranto e la Grecia negli anni della rivoluzione indipendentista
Caroppo, Elisabetta
2023-01-01
Abstract
Partendo dall’esigenza di indagare più approfonditamente sul ruolo che territori del Mezzogiorno d’Italia come la Puglia esercitarono nei rapporti politici con la penisola ellenica tra gli anni ’20 e ’30 dell’Ottocento, il saggio si sofferma sulla rete di relazioni venutesi a creare tra la Grecia e l’antica provincia di Terra d’Otranto (nel Mezzogiorno d’Italia), ricostruendole in maniera più analitica e circostanziata. Il riferimento va, innanzitutto, al contributo fornito alla rivoluzione greca dai porti salentini e a una serie di protagonisti che si imbarcarono per o dalle isole greche o che fecero da spola tra la Grecia, la Terra d’Otranto e altre zone del Mezzogiorno; nonché ai collegamenti intercorsi tra esuli greci, liberali salentini e sette segrete presenti in provincia – in primis la Carboneria – e alle ricadute concrete che, sul fronte delle agitazioni politiche locali, la diffusione del mito dell’indipendenza greca esercitò nell’area indagata. Dalla ricerca condotta emerge un quadro caratterizzato da frequenti e articolati rapporti della provincia in questione con la Grecia, e specialmente con le isole Ionie; una provincia profondamente sensibile alla causa indipendentistica greca e capace di inserirsi pienamente all’interno di un crocevia continuo di scambi e relazioni di più ampio raggio in linea con l’evolversi della situazione politica e sociale dell’Europa. In tutto questo, centrale si rivelò il ruolo fornito da una serie di figure (anche straniere) come caffettieri, negozianti, padroni di barche spesso affiliati alla Carboneria e/o dediti a volte al contrabbando e a traffici illeciti, i quali, salpando o approdando dai/nei porti salentini, non mancarono di contribuire alla diffusione di notizie “allarmanti” e “sediziose”, anche tramite lettere e corrispondenza private.File | Dimensione | Formato | |
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