Il contributo analizza i dati relativi alle ceramiche da fuoco e da cucina, rinvenute nella fossa 1 della Torre Mozza del castello di Lecce. Le ceramiche da fuoco e da cucina rientrano nel grup- po dei manufatti ad impasto refrattario. Nel contesto esaminato sono presenti esclusivamente manufatti invetriati, mentre sono del tutto assenti le cosiddette Slip Painted Ware, ossia le invetriate da fuoco con decorazione ad ingobbio, prodotte nel Salento agli inizi del XVII secolo. Le ceramiche da fuoco e da cucina in età rinascimentale si pongono in sostanziale continuità rispetto alle produzioni bassomedievali; ciò che caratterizza i materiali di questo periodo è l’uso della vetrina su tutti i manufatti, sia su quelli destinati direttamente alla cottura, sia su quelli utilizzati solo per la preparazione dei cibi. Tutti i contenitori rinvenuti nello scarico sono di produzione locale, con molta probabilità realizzati nelle stesse botteghe urbane. L’analisi delle caratteristiche morfologiche, tipologiche e di impasto, permette di avanzare l’ipotesi circa le modalità di produzione delle officine locali. Dato l’elevato grado di standardizzazione rilevato nella morfologia delle diverse forme è possibile pensare ad una produzione manifatturiera specializzata. Per ciò che concerne le forme, il corredo da cucina rinvenuto è costituito da dieci forme, delle quali tre utilizzate per la cottura dei cibi (pentole, pignatte e tegami/casseruole), quattro per la consumazione (tazze, bicchieri, bottiglie e brocche), e tre per la preparazione (microvasetti, ciotole, oliere/brocche).
Le ceramiche da fuoco e da cucina
Marisa, TinelliPrimo
;Elisabetta, CaliandroSecondo
2022-01-01
Abstract
Il contributo analizza i dati relativi alle ceramiche da fuoco e da cucina, rinvenute nella fossa 1 della Torre Mozza del castello di Lecce. Le ceramiche da fuoco e da cucina rientrano nel grup- po dei manufatti ad impasto refrattario. Nel contesto esaminato sono presenti esclusivamente manufatti invetriati, mentre sono del tutto assenti le cosiddette Slip Painted Ware, ossia le invetriate da fuoco con decorazione ad ingobbio, prodotte nel Salento agli inizi del XVII secolo. Le ceramiche da fuoco e da cucina in età rinascimentale si pongono in sostanziale continuità rispetto alle produzioni bassomedievali; ciò che caratterizza i materiali di questo periodo è l’uso della vetrina su tutti i manufatti, sia su quelli destinati direttamente alla cottura, sia su quelli utilizzati solo per la preparazione dei cibi. Tutti i contenitori rinvenuti nello scarico sono di produzione locale, con molta probabilità realizzati nelle stesse botteghe urbane. L’analisi delle caratteristiche morfologiche, tipologiche e di impasto, permette di avanzare l’ipotesi circa le modalità di produzione delle officine locali. Dato l’elevato grado di standardizzazione rilevato nella morfologia delle diverse forme è possibile pensare ad una produzione manifatturiera specializzata. Per ciò che concerne le forme, il corredo da cucina rinvenuto è costituito da dieci forme, delle quali tre utilizzate per la cottura dei cibi (pentole, pignatte e tegami/casseruole), quattro per la consumazione (tazze, bicchieri, bottiglie e brocche), e tre per la preparazione (microvasetti, ciotole, oliere/brocche).File | Dimensione | Formato | |
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