Il volume riattraversa criticamente alcuni testi e momenti esemplari della letteratura meridionale dal secondo Novecento a oggi, dai racconti di Rina Durante alle poesie di Vittorio Bodini e di Nino De Vita, dalle prose di Leonardo Sciascia e Pier Paolo Pasolini agli stili etnografici adottati da Carlo Levi ed Ernesto de Martino, per arrivare ai romanzi dedicati allo scandaglio delle trasformazioni paesaggistiche e identitarie nei tanti Sud d’Italia. Ne emerge una dimensione abitata da lingue, culture e punti di vista decentrati, spesso relegati ai margini dai canoni letterari nonché dalle geografie predominanti. Queste finzioni meridionali propongono un modello di mondo antagonista, intrinsecamente alternativo o laterale rispetto alle rimozioni e alle retoriche trionfanti della contemporaneità. Interrogano in chiave antropologica e politica l’identità del Meridione come uno spazio in movimento fatto di scambi e antitesi, scontri e relazioni: un’idea di Sud come insieme di tempi e luoghi autonomi che resistono al pensiero unico del progresso e individuano il motore della storia nella centralità del conflitto tra gruppi sociali, ideologie e linguaggi.
Finzioni meridionali. Il Sud e la letteratura italiana contemporanea
F. Moliterni
2024-01-01
Abstract
Il volume riattraversa criticamente alcuni testi e momenti esemplari della letteratura meridionale dal secondo Novecento a oggi, dai racconti di Rina Durante alle poesie di Vittorio Bodini e di Nino De Vita, dalle prose di Leonardo Sciascia e Pier Paolo Pasolini agli stili etnografici adottati da Carlo Levi ed Ernesto de Martino, per arrivare ai romanzi dedicati allo scandaglio delle trasformazioni paesaggistiche e identitarie nei tanti Sud d’Italia. Ne emerge una dimensione abitata da lingue, culture e punti di vista decentrati, spesso relegati ai margini dai canoni letterari nonché dalle geografie predominanti. Queste finzioni meridionali propongono un modello di mondo antagonista, intrinsecamente alternativo o laterale rispetto alle rimozioni e alle retoriche trionfanti della contemporaneità. Interrogano in chiave antropologica e politica l’identità del Meridione come uno spazio in movimento fatto di scambi e antitesi, scontri e relazioni: un’idea di Sud come insieme di tempi e luoghi autonomi che resistono al pensiero unico del progresso e individuano il motore della storia nella centralità del conflitto tra gruppi sociali, ideologie e linguaggi.File | Dimensione | Formato | |
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