Le analisi sul potere della modernità indicano traiettorie suggestive che sfociano in formulazioni plausibili e spesso originali. Il passo di Foucault è tuttavia ancora più audace quando definisce il potere “microfisico”, attraverso l’affermazione del carattere strutturale del potere concepito come realtà fondante della vita associata. Per Foucault il potere è circolare, è mobile e mai statico o unidirezionale, le relazioni di potere sono sempre e comunque dialettiche e le loro traiettorie comunicative sono improbabili (come direbbe Luhmann circa la comunicazione come evento improbabile) . Secondo questa interpretazione, il potere non si possiede ma si esercita e si ritrova «dappertutto, non perché inglobi tutto ma perché viene da ogni dove» . Per questo motivo è necessario focalizzare l’attenzione sugli infinitesimali rapporti di forze che dal basso vanno ad investire le forme di sapere e la produzione di soggettività. In altri termini, la microfisica del potere si propone di indagare le dinamiche, i fatti, le relazioni dialettiche e i modi con cui le procedure di potere funzionano a partire dal basso, dalla dimensione “micro”. Pertanto, il continuo movimento di potere, il fatto che esso non stazioni mai, fa sì che nessuno lo detenga, perché esso transita attraverso gli individui, i quali sono sempre posti nella condizione sia di subirlo che di esercitarlo.
Microfisica del potere, soggetto e libertà
Preite, Gianpasquale
;Vergari, Ughetta
2023-01-01
Abstract
Le analisi sul potere della modernità indicano traiettorie suggestive che sfociano in formulazioni plausibili e spesso originali. Il passo di Foucault è tuttavia ancora più audace quando definisce il potere “microfisico”, attraverso l’affermazione del carattere strutturale del potere concepito come realtà fondante della vita associata. Per Foucault il potere è circolare, è mobile e mai statico o unidirezionale, le relazioni di potere sono sempre e comunque dialettiche e le loro traiettorie comunicative sono improbabili (come direbbe Luhmann circa la comunicazione come evento improbabile) . Secondo questa interpretazione, il potere non si possiede ma si esercita e si ritrova «dappertutto, non perché inglobi tutto ma perché viene da ogni dove» . Per questo motivo è necessario focalizzare l’attenzione sugli infinitesimali rapporti di forze che dal basso vanno ad investire le forme di sapere e la produzione di soggettività. In altri termini, la microfisica del potere si propone di indagare le dinamiche, i fatti, le relazioni dialettiche e i modi con cui le procedure di potere funzionano a partire dal basso, dalla dimensione “micro”. Pertanto, il continuo movimento di potere, il fatto che esso non stazioni mai, fa sì che nessuno lo detenga, perché esso transita attraverso gli individui, i quali sono sempre posti nella condizione sia di subirlo che di esercitarlo.File | Dimensione | Formato | |
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