"I patrioti" di Sana Krasikov. Per una geografia della narrazione

L'articolo prende in esame il romanzo "I patrioti" di Sana Krasikov, con l'obiettivo di evidenziarne criticamente i nuclei narrativi. La perpetuazione della storia, il passato che continua a manifestarsi nel presente, l’eccedenza dei segreti, il riemergere di brandelli di ricordi, anche quando si direbbe che questi siano stati archiviati in maniera definitiva, questo abisso rigurgitante di tutto ciò che giace nel profondo genera, mutuando un’immagine di Winfried Georg Sebald, un senso di vertigine. Sana Krasikov, lungi dall’essere disorientata da ciò, raccoglie ogni singola tessera del caotico mosaico storico per incastrarla con i frammenti delle storie del singolo individuo in un racconto, svolto ora in terza ora in prima persona, dove memoria e biografia costituiscono la cifra di una strepitosa combinazione di fiction e non-fiction.