Albi illustrati per re-indirizzare la povertà educativa

Negli ambienti in cui le risorse educative sono limitate, gli Albi illustrati possono svolgere un ruolo determinante nel fornire un accesso al processo di apprendimento attraverso l'alfabetizzazione visiva e letteraria. Gli albi, non diversamente dalle fiabe, diventano un mezzo per la costruzione delle strutture mentali e dei rapporti relazionali (Io e gli altri, Io e le cose, le cose vere e quelle inventate). Le Autrici nell'intento di sottoporre all'attenzione del lettore uno strumento didattico efficace nel potenziamento dell'immaginazione, la promozione dell'empatia e la comprensione di sè e degli altri, hanno avviato un dialogo interdisciplinare (tra pedagogia e filosofia) a partire dalle questioni riguardanti la conoscenza estetica, per poi spiegare il ruolo dell'introcettività nella percezione del bambino e, quindi, soffermarsi sull'educazione allo sguardo per il tramite dei medium verbo-visuali (in modo specifico l'albo illustrato fascia 0-3 e 3-6), di cui se ne delinea l'evoluzione e il carattere poliedrico. Il contributo è arricchito da alcune schede (di osservazione e operative), al fine della promozione di una progettualità didattica intenta a re-indirizzare anche la povertà educativa.