La detenzione “al femminile” è emotivamente e fisica- mente “diversa” da quella maschile: come emerge anche dall attività di ricerca e monitoraggio promossa dalle Nazioni Unite, la differenza principale risiede nella circostanza che alla donna fa capo, spesso in via esclusiva, la responsabilità di figli minori conviventi. L incontro di studio salentino, in una prospettiva interdi- sciplinare, ha messo a fuoco l istituzione detentiva e le con- seguenze che determina in termini di sofferenza per la donna e per gli eventuali figli minori, ha fatto emergere “storie”, ha reso “visibili” donne e bambini dietro le sbarre.
Essere madri lavoratrici dal carcere
Rizzo Anna Maria
2018-01-01
Abstract
La detenzione “al femminile” è emotivamente e fisica- mente “diversa” da quella maschile: come emerge anche dall attività di ricerca e monitoraggio promossa dalle Nazioni Unite, la differenza principale risiede nella circostanza che alla donna fa capo, spesso in via esclusiva, la responsabilità di figli minori conviventi. L incontro di studio salentino, in una prospettiva interdi- sciplinare, ha messo a fuoco l istituzione detentiva e le con- seguenze che determina in termini di sofferenza per la donna e per gli eventuali figli minori, ha fatto emergere “storie”, ha reso “visibili” donne e bambini dietro le sbarre.File in questo prodotto:
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