Grazie alle attività di ricerca condotte nell’ambito del Progetto internazionale UnderwaterMuse e del Centro Euromediterraneo di Archeologia dei Paesaggi Costieri e subacquei della Regione Puglia- ESAC, il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento ha individuato e parzialmente indagato un importante complesso sommerso in località “Posto San Giovanni”, all’interno della Riserva Statale Naturale e Oasi WWF Le Cesine (Vernole, Lecce). Nell’area erano state già documentate evidenze sulla costa e in mare, ma le indagini in corso hanno portato all’individuazione di un’imponente struttura sommersa, identificata con la fondazione di un molo foraneo realizzato in filari sovrapposti di grossi blocchi parallelepipedi di pietra locale. Il molo spicca a circa 50 m dall’attuale linea di costa (dov’era la riva antica) e si protende per un centinaio di metri verso est/nord-est (84°N); è largo 8 m, ma la violenza del mare, in questo tratto molto esposto, ha scalzato e disperso i blocchi su un’area più vasta. Si notano alcuni enormi blocchi sagomati (forse con funzione di bitte) e tratti di canaletta nella parte terminale, probabilmente anch’essi rimossi dalla forza del moto ondoso. Il molo sembra collegarsi ad altri allineamenti in blocchi, presenti poco più a nord, e a una struttura con muri in cementizio che sorge su uno sperone roccioso. Si configura quindi un complesso portuale importante, la cui articolazione o geometria complessiva è ancora da precisare. Occorre segnalare anche la persistenza di un tracciato viario che da Lecce punta direttamente all’area del molo, visibile in alcuni punti e in foto aerea. Lo sviluppo imponente di questo monumento richiama quello del grande molo situato a settentrione dell’ampia baia di S. Cataldo, circa 2 km più a nord, attribuito da Pausania ad Adriano, anche se tecnica edilizia e cronologia sembrano diversi. Il molo di S. Giovanni-Cesine potrebbe essere più antico. Le fonti ricordano lo sbarco di Ottaviano presso Lupiae, e non è escluso che la città, oggetto di profonde trasformazioni urbanistiche in età augustea, avesse un porto attrezzato prima del II sec. d.C.
Portus Lupiae: archeologia dei paesaggi di mare a Lecce
Rita Auriemma
Primo
;A. Antonazzo;L. Coluccia;
2023-01-01
Abstract
Grazie alle attività di ricerca condotte nell’ambito del Progetto internazionale UnderwaterMuse e del Centro Euromediterraneo di Archeologia dei Paesaggi Costieri e subacquei della Regione Puglia- ESAC, il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento ha individuato e parzialmente indagato un importante complesso sommerso in località “Posto San Giovanni”, all’interno della Riserva Statale Naturale e Oasi WWF Le Cesine (Vernole, Lecce). Nell’area erano state già documentate evidenze sulla costa e in mare, ma le indagini in corso hanno portato all’individuazione di un’imponente struttura sommersa, identificata con la fondazione di un molo foraneo realizzato in filari sovrapposti di grossi blocchi parallelepipedi di pietra locale. Il molo spicca a circa 50 m dall’attuale linea di costa (dov’era la riva antica) e si protende per un centinaio di metri verso est/nord-est (84°N); è largo 8 m, ma la violenza del mare, in questo tratto molto esposto, ha scalzato e disperso i blocchi su un’area più vasta. Si notano alcuni enormi blocchi sagomati (forse con funzione di bitte) e tratti di canaletta nella parte terminale, probabilmente anch’essi rimossi dalla forza del moto ondoso. Il molo sembra collegarsi ad altri allineamenti in blocchi, presenti poco più a nord, e a una struttura con muri in cementizio che sorge su uno sperone roccioso. Si configura quindi un complesso portuale importante, la cui articolazione o geometria complessiva è ancora da precisare. Occorre segnalare anche la persistenza di un tracciato viario che da Lecce punta direttamente all’area del molo, visibile in alcuni punti e in foto aerea. Lo sviluppo imponente di questo monumento richiama quello del grande molo situato a settentrione dell’ampia baia di S. Cataldo, circa 2 km più a nord, attribuito da Pausania ad Adriano, anche se tecnica edilizia e cronologia sembrano diversi. Il molo di S. Giovanni-Cesine potrebbe essere più antico. Le fonti ricordano lo sbarco di Ottaviano presso Lupiae, e non è escluso che la città, oggetto di profonde trasformazioni urbanistiche in età augustea, avesse un porto attrezzato prima del II sec. d.C.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.